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Broken Age: il fallimento di un progetto di successo

BA1Contrariamente a ciò che poteva suggerire in quanto ‘mossa a sorpresa’, la campagna Kickstarter della Double Fine era molto ben studiata.
Ma il successo travolgente… quello davvero non era previsto. Immediatamente, quindi, si rese necessaria la riorganizzazione del progetto in qualcosa di più ambizioso.
Poi giunsero i problemi di budget, l’allontanamento volontario di Ron Gilbert dal progetto (di cui, è bene precisare, non aveva mai davvero fatto parte), la suddivisione artificiosa in due episodi, i ritardi, l’uscita di una prima sezione che aveva suscitato qualche perplessità, il tempismo discutibile nell’annunciare e poi distribuire una nuova versione di “Grim Fandango”, l’annuncio di una remastered anche per “Day of the Tentacle”, gli ulteriori ritardi. Un cammino impervio e pericoloso.

A giochi ormai fatti, con la distribuzione della seconda parte di “Broken Age”, è possibile tirare le somme di un progetto nato alla grande, successivamente trasformatosi in qualcosa di diverso e infine approdato negli store in una forma incerta, incapace di provocare i cori di giubilo che tutti noi eravamo pronti a intonare alla partenza della campagna di crowdfunding.

Completando il secondo episodio e basandomi sulla storia produttiva (esclusi i documentari, che ho seguito poco), posso sintetizzare le sensazioni che ho maturato in tre punti: (altro…)

SPOILER ALERT

      Data la natura di approfondi- mento degli articoli inclusi in questo sito, è piuttosto semplice incappare in diversi spoiler (comprese delle anticipazioni sul finale dei titoli trattati). Se siete in cerca di recensioni più classiche e spoiler free, fiondatevi su Adventure’s Planet.

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