Dark Fall: Il Diario dei Misteri

L’avventura grafica è uno dei generi videoludici che meno risente delle evoluzioni tecnologiche. È un campo in cui la creatività dei game designer è messa particolarmente alla prova, e dove una buona idea e una trama ispirata possono soppiantare un aspetto tecnico non eccelso e un reparto visivo non troppo attraente. Con la giusta inventiva, un’avventura può risultare nel tempo un titolo sempreverde.
Capita quindi che nel 2004 arrivi in Italia (benché in altre parti del mondo fosse uscito due anni prima) “Dark Fall: Il Diario dei Misteri”, avventura in prima persona distribuita dalla XXv Production e autoprodotta dall’autore e sviluppatore principale, Jonathan Boakes. (altro…)

Orion Conspiracy, The

L’effetto Orion è uno strano fenomeno fisico mai verificatosi prima del 2160. Questo singolare evento riguarda la nascita di un gigantesco buco nero, apparentemente dal nulla, nei pressi della stazione spaziale Cerberus. La stazione è controllata da due compagnie, la Kobayashi e la Mogami-Hudson (l’una finalizzata alla ricerca scientifica e l’altra all’archeologia), che convivono in un rapporto a prima vista amichevole, ma in realtà logorato da una guerra combattuta pochi anni prima.
Un giorno, a un giovane scienziato viene affidata una missione di routine nello spazio. Per ragioni sconosciute, però, l’operazione finisce in tragedia e il ragazzo viene risucchiato dal buco nero. Devlin McCormack, giunto da lì a poco sulla Cerberus in occasione dei funerali del figlio, comprende ben presto che la sua morte non è stata un incidente: uno strano messaggio anonimo infilato sotto la porta gli comunica che è stato ucciso.
Devlin indaga sull’accaduto interrogando tutti i presenti, ma purtroppo lo shuttle che ha il compito di riportarlo a casa è prossimo all’arrivo. Per questo motivo, il primo compito dell’uomo sarà impedire la venuta della navetta ‘taxi’, dopodiché potrà dedicarsi alla ricerca della verità. Ma si sa: scavando troppo a fondo, si rischia di far venire alla luce molto più di ciò che si vorrebbe effettivamente scoprire. (altro…)

Lost in Blue

Un naufragio. Un giovane, solo in un’isola apparentemente deserta e incontaminata. Una bella fanciulla, anch’essa scampata al naufragio e totalmente dipendente dal ragazzo.
È un sogno?
Piuttosto, è un incubo…

Lost in Blue”, titolo per Nintendo DS prodotto dalla Konami e firmato da Kazuhiko Takata (ex programmatore della Square), può essere definito come un survival game con timidi elementi di gioco di ruolo e avventura grafica. Il gioco, uscito nell’anno 2005, prende il testimone di “Survival Kids”, un gioco edito per Game Boy Color nel ’99 di cui questo “Lost in Blue” è considerato il seguito spirituale.
L’obiettivo del giovane Keith è quello di riuscire a sopravvivere all’interno dell’isola e trovare il modo di tornare al mondo civilizzato. Essere capaci di nutrirsi adeguatamente diventerà da subito il suo problema principale. (altro…)

Art of Murder: La Crudele Arte dell’Omicidio

A una giovane agente dell’FBI, Nicole Bonnett, viene affidato un caso molto particolare su cui indagare: una serie di omicidi misteriosi compiuti da un killer che asporta il cuore della vittima servendosi di un pugnale rituale. Dopo aver assistito alla morte di un suo collega – un evento apparentemente slegato dalla sua indagine – Nicole tenta di essere assegnata al nuovo caso, ma la dura imposizione del capo Leon Chaser la obbliga a seguire gli assassinii rituali. Forse, però, i due casi non sono davvero scollegati, e gli strani messaggi provenienti dall’invisibile Nick Romsky, collega di Nicole, sembrano confermare tale ipotesi. (altro…)

Metropolis Crimes

All’interno della corrotta e decadente città di Metropolis il crimine divampa, e il detective privato Red Johnson sembra l’unico in grado di dispensare un po’ di giustizia. Sotto lo sguardo scettico della polizia, il rosso investigatore sarà coinvolto in intricati casi di omicidio in cui sarà costretto a scovare il responsabile nel più breve tempo possibile, prima che tutto venga archiviato dal superficiale agente Robert.

Lexis Numérique, la casa francese già responsabile dei particolarissimi “In Memoriam” e “Experience 112”, apre la serie dedicata al giovane Red Johnson con “Metropolis Crimes”, titolo edito nel 2009 solo per Nintendo DS.
Come facilmente immaginabile, il gameplay dell’avventura cerca di sfruttare l’hardware della console nipponica nel modo più completo possibile: durante i quattro casi previsti (di difficoltà crescente), il team di Eric Viennot propone infatti una serie di situazioni in cui ogni componente del DS, dallo schermo touch al microfono incorporato, viene ampiamente adoperata. (altro…)

X-Files Game, The

I casi catalogati con la lettera ‘X’ sono quelle indagini irrisolte, bizzarre e apparentemente senza senso che vengono confinate in un angusto cassetto sotto chili di polvere. Nessun detective degno di questo nome, infatti, lavorerebbe mai a investigazioni che riguardano lupi mannari, vampiri, alieni e tutto ciò a cui la scienza non ha potuto o voluto dare uno spiegazione.
Nessuno, tranne lo ‘spettrale’ agente speciale Fox Mulder. Sbattuto dietro a una scrivania in un piccolo scantinato dell’FBI, l’imperturbabile detective dell’assurdo lavora con dedizione a questi ‘X File’, con la ferrea convinzione che il paranormale esista davvero. Per qualche ragione, le sue ricerche finiscono per attirare l’attenzione delle alte sfere che, per timore che possa scoprire risvolti scomodi in cui è implicato il governo, gli affiancano la rigida dottoressa Dana Scully auspicando segretamente che la donna riesca a screditare il lavoro del giovane agente. I due però finiscono per unirsi e lavorare insieme e, con i loro personali punti di vista, precisi ma opposti, danno vita a una delle serie tv più intelligenti e ispirate di sempre: “X-Files”.
L’impareggiabile miscela di fantastico, mistero e rigore scientifico, insieme alle intricate ed emozionanti vicende personali dei personaggi, hanno fatto del serial di Chris Carter uno degli show più innovativi e imitati della storia, che ha lanciato un vero e proprio trend riguardante cospirazioni governative e un esercito di alieni grigi dagli occhi a mandorla. Al culmine del successo, nel 1998, la Fox commissionò all’Hyperbole Studios il compito di realizzare un tie-in della serie che rispettasse i punti di forza e la mitologia del mondo in cui si muove il duo di singolari agenti. (altro…)

Phoenix Wright: Ace Attorney

Phoenix ‘Nick’ Wright è un giovane avvocato difensore – fresco di laurea – che vive in una non precisata cittadina americana del 2016. Nonostante il suo look non sia esattamente convenzionale – i capelli sparati all’indietro sono forse più adatti a un giocatore della New Team – e la sua esperienza sia pari a zero, il ragazzo dimostra da subito ottime potenzialità, come percepisce il suo mentore, l’avvocato Mia Fey. Ben presto Phoenix dovrà davvero tirar fuori le unghie per difendere il suo cliente, trovandosi contro non solo un gran numero di prove schiaccianti, ma anche il rodato procuratore Miles ‘Edgey’ Edgeworth, ben poco propenso a scrupoli morali. Per fortuna, l’eroe potrà contare sull’aiuto fidato della sorellina di Mia, Maya Fey, una ragazzina ottimista che nasconde dei misteriosi poteri da medium. (altro…)

Another Code: Two Memories

Per mostrare le potenzialità di una tecnologia, spesso vengono editi titoli dimostrativi utili a dare al pubblico un’idea più o meno precisa di ciò che è possibile fare.
Il titolo preso in esame sembra proprio appartenere a questa categoria: prima avventura grafica indirizzata esclusivamente ai possessori di Nintendo DS, è studiata proprio per sfruttare al massimo le qualità e l’interfaccia della piccola console nipponica. Proprio da questi intenti derivano i suoi pregi e parte dei difetti. (altro…)

Dune

Il mondo di “Dune”, partorito dal genio dello scrittore Frank Herbert dal 1965, è uno degli universi fantastici più dettagliati e apprezzati di tutti i tempi. La miscela unica di fantascienza, misticismo ed ecologia, l’ha reso un mondo realmente pulsante caratterizzato da un’incredibile cura per i dettagli.
Il primo libro è stato poi seguito da altri cinque tomi scritti dall’autore originale e, solo di recente, Brian Herbert (figlio di Frank) e Kevin J. Anderson (dopo aver già elaborato dei prequel) hanno chiuso la saga con l’ultimo capitolo, il numero sette.
Il primo libro, “Dune”, resta comunque il più significativo e famoso, un’opera unica capace di ispirare anche i più grandi narratori moderni (come, per sua stessa ammissione, il George Lucas di “Star Wars”).
Molto difficile appariva una trasposizione cinematografica che ne conservasse lo spirito e, soprattutto, la ricchezza e la mirabolante complessità della trama, descritta attraverso personaggi profondamente caratterizzati che si muovono tra mille avversità in un mondo ostile, laddove il vero pericolo non deriva dal terrorizzante Verme gigante delle sabbie, bensì dall’avidità e dalla smania di potere dell’essere umano, capace di escogitare ‘piani dentro ai piani’, impensabili trame e sottotrame di natura politica e, addirittura, manipolazioni genetiche sulle nascite. (altro…)

Atlantis: Segreti d’un Mondo Perduto

Con l’aumento della potenza di calcolo delle macchine da gioco, i produttori potevano finalmente permettersi ardite soluzioni grafiche che attirassero il videogiocatore tipo quanto il fruitore casuale. In particolare, l’uso di spettacolari filmati precalcolati garantiva un impatto notevole, senza troppi sforzi per gli sviluppatori.
La casa francese Cryo Interactive, durante l’intero arco degli anni ’90, sfruttò appieno questo trend: a risultati discreti o quantomeno curiosi (“Dune”), però, si contrapponevano tentativi dimenticabili (“Lost Eden”, “Megarace”).
Atlantis: Segreti d’un Mondo Perduto” (1997) cerca di collocarsi nel mezzo, proponendo – almeno negli intenti –  una veste grafica di qualità e un gameplay intrigante. Capo progetto è Rèmi Herbulot, creatore stesso della Cryo insieme a Jean-Martial Lefranc e Philippe Ulrich, e autore e produttore di molti titoli della software house. (altro…)

Simon the Sorcerer: L’Invasione degli Extraterrestri

Spaparanzato sulla poltrona a trangugiare ininterrottamente tranci di pizza, il giovane mago Simon sembra aver accettato –  a suo modo – la sua permanenza all’interno del Mondo Magico.
Accade però che un gruppo di extraterrestri, provvisti di armi letali e pellaccia verdognola, invadano il suo villaggio prendendo come prigioniera la povera Alyx, storico interesse sentimentale del nostro eroe. Simon si rimbocca quindi le maniche e riveste nuovamente i panni del salvatore del mondo, anche perché una fazione misteriosa costituita da Talpe gli ha sequestrato l’imprescindibile cappello magico…

Rompere il ghiaccio dopo un episodio detestato dai fan (in parte ingiustamente) non era facile, ma i tedeschi Silver Style, così lontani dal piglio inglese dei fratelli Woodroffe, erano riusciti a far ripartire la serie con un titolo non certo riuscitissimo ma con una sua dignità. L’esperienza maturata e un forte restyling grafico sembravano quindi prospettare una strada in discesa, ma il team germanico, nuovamente capeggiato da Carsten Strehse, ha dimenticato purtroppo l’ingrediente fondamentale di ogni produzione che si rispetti: l’ispirazione. (altro…)

Un salto al Calavera Cafè

La prima volta che mi sono imbattuto in un podcast è stata 5-6 anni fa quando, bramoso di capire qualcosa riguardo a una certa serie di J. J. Abrams, ho deciso di seguire “Lostpod”, trasmissione in cui si disquisiva sugli episodi appena trasmessi. Il podcast non soddisfece del tutto il mio desiderio e su “Lost” ho continuato a non capirci una cippa, però l’ascolto mi fece riflettere sulle potenzialità del mezzo. (altro…)

Blackwell Unbound

New York, 1973. Lauren Blackwell è una medium che possiede l’abilità di vedere i fantasmi di coloro i quali, per qualche ragione, sono ancora bloccati nel mondo ‘terreno’. Dopo aver invitato – e, spesso, obbligato – le anime ad affrontare le loro pene, Lauren può condurle nel vero aldilà grazie all’aiuto di Joey Mallone, il suo spirito guida.

A un anno di distanza da “The Blackwell Legacy”, Dave Gilbert torna con un nuovo episodio della serie che, originariamente, avrebbe dovuto essere parte integrante – sottoforma di flashback – del sequel diretto, “Blackwell Convergence”. Ragioni strettamente economiche unite a esigenze narrative (il progetto rischiava di diventare troppo grande) hanno poi convinto l’autore a mettere insieme i pezzi dei vari flashback realizzando un’avventura del tutto nuova, prequel del gioco originale.
Blackwell Unbound” (2007, Wadjet Eye) ha come protagonista la zia di Rosangela (l’eroina per caso di “The Blackwell Legacy”) e il suo rapporto con lo spiritello Joey, guida e tormento delle femmine della famiglia Blackwell. (altro…)

Hollywood Monsters 2

In un mondo parallelo anni ‘30 in cui i mostri della cinematografia sono reali e lavorano come attori, la redazione del ‘The Quill’ incarica i due reporter Dan Murray e Liz Allaire di coprire la cerimonia di premiazione per le migliori pellicole horror, tenuta nella villa del produttore FitzRandolph. Durante la serata Liz scorge casualmente ‘Big’ Albert (sorta di creatura simile al mostro di Frankenstein) introdursi di soppiatto nell’ufficio del padrone di casa; nel tentativo di scoprire qualcosa di più, la giovane giornalista viene catturata da un misterioso assalitore. Tocca quindi a Dan scoprire cosa si cela dietro la sparizione della collega, nonostante fra i due si percepisca un certo attrito… (altro…)

Release di “Shadows on the Vatican – Atto II: Ira”

Infine ce l’abbiamo fatta. Oltre un anno di sviluppo per riuscire a confezionare un gioco che riuscisse in qualche modo a trasmettere la passione con cui abbiamo affrontato lo sviluppo, vero e proprio motore di un’esperienza che è stata costellata di problemi che, oggi posso dirlo, hanno certamente reso la nostra ‘scorza’ più dura. E in un mercato come quello dei videogiochi, soprattutto in Italia, o si è coriacei o si soccombe. (altro…)

Quantumnauts – Chapter 1: Speed of Light, Space Pirates and Multiverses

Il giovane Bob Marshall, musicista in una band heavy metal, si trascina a casa barcollante in seguito a un concerto e all’immancabile bevuta. All’improvviso il suo corpo viene teletrasportato all’interno di una nave spaziale: l’occupante, che si identifica come un viaggiatore dei multiversi – un ‘Quantumnauta’ -, chiarisce che è lì a causa di un madornale errore di coordinate: neanche il tempo di rimediare allo sbaglio e di portare a bordo il vero capitano, che l’astronave viene attaccata dai pirati spaziali e, in completa avaria, finisce su un mondo del tredicesimo universo. Dopo aver osservato il decesso del Quantumnauta, a Bob non resta che rubare la sua identità ed esplorare il pianeta in cerca di un modo per tornare a casa. Scoprirà un sistema politico dittatoriale contrastato da un pugno di ribelli in cui milita la giovane e ovviamente bellissima Neena. (altro…)

Walking Dead, The

L’Apocalisse Zombie è piombata sul suolo americano. Il professore universitario Lee Everett, accusato di omicidio, cerca di sopravvivere all’interno di un mondo devastato e brutale in cui vige la legge del più forte, e dove gli umani sono spesso peggiori del male che cercano di combattere. L’incontro con la piccola Clementine, scampata per miracolo a morte certa, si rivela cruciale per Lee: dai suoi comportamenti, infatti, dipenderà o meno la salvezza della bambina. Cercherà di proteggerla nascondendole il lato più spietato del nuovo mondo o le insegnerà ad accettarlo? Alleandosi con un piccolo gruppo di sopravvissuti, i due saranno costretti ad agire come mai avrebbero pensato pur di cavarsela.

Che l’obiettivo dei Telltale fosse quello di puntare a prodotti videoludici incentrati sulla narrazione era già evidente dal loro primo adventure (“Bone: Out from Boneville”). In seguito, la software house californiana ha dovuto impostare i franchise di “Sam & Max” e “Monkey Island” in modo più tradizionale, correggendo la rotta per evitare di snaturare il marchio. L’incompreso “Jurassic Park: The Game” ritornava sui binari di quell’avventura narrativa tanto cercata dai Telltale, ma è solo con “The Walking Dead” (2012) che l’idea riesce finalmente ad assumere contorni più convincenti. (altro…)

Assassin’s Creed II

In seguito a una rocambolesca fuga dalla Abstergo, Desmond Miles e Lucy Stillman giungono in una delle sedi dei moderni Assassini all’interno della quale è installata una versione ‘fatta in casa’ dell’Animus. Attraverso il fantascientifico apparecchio, i nuovi alleati di Desmond sperano di ottenere indizi sulle mire dei loro nemici giurati, i Templari. Per farlo, il giovane Desmond dovrà rivivere i ricordi di Ezio Auditore, un suo lontano antenato che ha vissuto in Italia durante il Rinascimento. Il gruppo scoprirà presto non solo che esiste un secondo Frutto dell’Eden (oltre al primo, recuperato da Altair nel gioco precedente), ma che una terza fazione potrebbe essere entrata a far parte della partita.

Riuscire a migliorare il primo “Assassin’s Creed”, almeno sulla carta, non sembrava un’impresa impossibile. Il capostipite era infatti un titolo caratterizzato da una lunga serie di felicissime idee, purtroppo parzialmente oscurate da un gameplay troppo ripetitivo e un livello di sfida esageratamente basso. Con “Assassin’s Creed II”, il team capeggiato da Patrice Désilets dimostra di aver compreso perfettamente gli errori del passato, e di aver migliorato il gioco praticamente sotto tutti gli aspetti, consegnando al pubblico un episodio solido e divertente. (altro…)

Assassin’s Creed

Nell’anno 2012, il giovane barista Desmond Miles viene prelevato dalle industrie Abstergo e portato con la forza all’interno di un edificio misterioso. L’organizzazione ha da poco ultimato il progetto ‘Animus’, una sorta di tecnologico ‘registratore di ricordi’ che permette a chi lo utilizza di accedere alle proprie memorie genetiche, ovvero ai ricordi degli antenati. Il dottor Warren Vidic, a capo dell’operazione, obbliga Desmond a entrare nel dispositivo per visionare i ricordi di Altair, un suo avo vissuto al tempo delle crociate e membro degli Hashashin/Assassini, una setta derivativa dell’Ismailismo (corrente dell’Islam) realmente esistita. Tale gruppo raggiunse il massimo dell’attività nel dodicesimo secolo: come scopo principale si occupava dell’eliminazione individuale di alcuni personaggi di spicco secondo una ferrea dottrina istruita dal Gran Maestro. La memoria a cui i membri dell’Abstergo vogliono accedere risale al 1191, anno in cui Altair fu testimone di qualcosa di importante che, a detta del dottor Vidic, la Abstergo userebbe per uno scopo nobile. Al povero Desmond, anch’egli un ex membro di una versione moderna degli Assassini, non resta quindi che utilizzare l’Animus e ‘vivere’ i ricordi del letale Altair relativi alla Terza Crociata, periodo in cui si trovò al centro di una disputa fra i Crociati capeggiati da Riccardo Cuordileone, re d’Inghilterra, e il musulmano Saladino, deciso fermamente a non consegnare Gerusalemme alla Chiesa. La sua missione sarà finita quando Desmond giungerà al ricordo tanto bramato dalla Abstergo: solo a quel punto, il dottor Vidic deciderà cosa fare di lui. (altro…)

Tomb Raider: Underworld

Lara Croft, dopo aver (provvisoriamente) fermato la sua amica/nemica Amanda Evert, è più che determinata a trovare sua madre, data per morta ma invece plausibilmente sopravvissuta all’interno della fantastica Avalon. Avendo scoperto un collegamento fra la mitologia di Re Artù e le leggende norrene, l’avventuriera si lancia alla ricerca dei guanti e della cintura del dio Thor, utili a maneggiare il leggendario martello che le aprirebbe le porte per Helheim (il reame dei morti). Sulla sua strada si misurerà nuovamente con la perfida nemesi Jacqueline Natla, la dea di Atlantide decisa come non mai a scatenare il Ragnarok, l’Apocalisse secondo i Vichinghi.

Con “Underworld” si conclude ufficialmente (e un po’ a sorpresa) l’arco narrativo cominciato con “Legend” e proseguito con il prequel/remake “Anniversary”.
Per venire incontro alle esigenze tecniche ‘next gen’, la Crystal Dynamics sforna per “Underworld” un engine nuovo di zecca, completando il tutto agli sgoccioli del 2008. In effetti i risultati si notano subito, ed è una vero piacere guardare la sinuosissima Lara muoversi agilmente in motion capture (eseguito dalla ex ginnasta e stunt professionista Heidi Moneymaker): la (davvero!) bella lady Croft saltella con grande naturalezza da una ‘piattaforma’ e l’altra, forte di un numero di animazioni particolarmente elevato. Molto convincente è anche la sua reazione all’ambiente: è possibile per esempio sporcarsi a contatto con terra e polvere e restare bagnati per un certo periodo dopo una nuotata. (altro…)

SPOILER ALERT

      Data la natura di approfondi- mento degli articoli inclusi in questo sito, è piuttosto semplice incappare in diversi spoiler (comprese delle anticipazioni sul finale dei titoli trattati). Se siete in cerca di recensioni più classiche e spoiler free, fiondatevi su Adventure’s Planet.

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