Aprile, 2014
Lost Files of Sherlock Holmes, The: The Case of Serrated Scalpel
L’Ispettore Lestrade di Scotland Yard chiede a Sherlock Holmes di assisterlo nelle indagini sull’omicidio di una giovane attrice, Sarah Carroway. Le ferite sul cadavere indicano il modus operandi tipico di Jack lo Squartatore, ma le deduzioni del detective inglese lo conducono in un’altra direzione. Con la collaborazione del fedelissimo medico John Watson, è tempo di indossare il berretto, impugnare la lente di ingrandimento e infilarsi in un affare più intricato di quanto sembri.
Se l’avventura grafica è, storicamente, investigazione, e se l’investigazione per eccellenza è Sherlock Holmes, allora può sembrare immediata l’idea di realizzare un adventure con protagonista il personaggio che ha reso famoso lo scrittore Arthur Conan Doyle. In effetti, in passato qualche tentativo era stato già effettuato con “Sherlock” (1984), avventura semi-testuale per Commodore 64, e la più recente serie in FMV “Consulting Detective” (1991), ma fu solo nel 1992, in pieno risorgimento per il genere, che la Electronic Arts commissionò alla Mythos Software lo sviluppo di una serie di adventure classici punta&clicca incentrati sulla carismatica figura di Holmes.
Basato su una storia inedita scritta da Eric Lindstrom (molti anni dopo avrebbe sceneggiato due episodi della serie “Tomb Raider”) e un game design di R.J. Berg, i “Lost Files of Sherlock Holmes” partono quindi con “The Case of Serrated Scalpel”. (altro…)
Aprile 26, 2014 sabato at 8:10 pm
DLC Quest
La parodia è un meccanismo raramente presente nel mondo nei videogiochi. Esistono prodotti di denuncia, intenti satirici ed esasperazioni più o meno volontarie di clichè, ma un’intera produzione realizzata unicamente in funzione della sana presa per i fondelli inoffensiva e goliardica rappresenta qualcosa di più sporadico e, quindi, curioso.
Il bersaglio principale di “DLC Quest”, come già suggerisce il titolo, è rivolto a quei giochi che fanno uso massiccio dei cosiddetti ‘downlodable content’, ovvero quelle piccole aggiunte a pagamento volte a estendere la longevità del prodotto originale. Spesso al centro di critiche, i DLC continuano attualmente a proliferare in ogni forma, dai pacchetti di missioni aggiuntive a contenuti risibili come skin alternative o armi segrete.
“DLC Quest” ridicolizza tale pratica con parossistica ironia, smascherandola efficacemente, e riuscendo a divertire con un susseguirsi costante di ispiratissime trovate. Il disclaimer iniziale (sorprendentemente necessario!) in cui si precisa che il gioco è satirico e che non esistono veri DLC da acquistare è l’unico momento ‘serio’: da lì in avanti il pedale della parodia viene spinto a manetta lungo tutta la (breve) durata della ‘quest’. (altro…)
Aprile 9, 2014 mercoledì at 5:28 pm