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Torin's Passage


Il malvagio stregone Pecand, fratello del re, ambisce al trono delle Terre Alte. Nella culla, il neonato, erede alla corona, piange. La regina si sveglia ed è pronta ad accudire il figlio, ma la bambinaia la invita a tornare a dormire, prendendo in braccio il figlio e portandolo fuori a tranquillizzarlo.
Pecand entra con passo felpato nella camera da letto e uccide il re e la regina con un incantesimo. Manca solo il piccolo erede per completare il piano. Per fortuna, la bambinaia, che ha seguito tutta la scena, riesce a portarlo via e a nasconderlo dalle grinfie del viscido Pecand.
Passano gli anni, e ormai il buon Torin è un bel ragazzotto nel pieno dell'adolescenza. Convive felicemente con i suoi genitori adottivi e con un 'animale domestico', una sorta di gatto rosa dalle strane capacità metamorfiche, Boogle. Durante una commissione per l'anziano padre contadino, Torin assiste sotto i suoi occhi ad un incantesimo che porta via entrambi i genitori imprigionandoli in un qualche genere di bozzolo magico di stasi. Uno strano uomo incappucciato (che il giocatore saprà fin da subito essere Pecand stesso) rivelerà a Torin che i suoi parenti sono stati rapiti da una perfida maga di nome Lycentia, che vive al centro del pianeta, nelle oscure Terre Basse.
Torin, dotato di incredibili doti atletiche quanto di grande coraggio, decide subito di affrontare il pericoloso viaggio per sfidare Lycentia e liberare i suoi genitori.



Ecco come apparirà il mondo di Starta. Potremo accedere ai vari capitoli anzitempo cliccando semplicemente sul mondo giusto.

“Torin's Passage” è un'avventura a cartoni in terza persona edita in un periodo molto proficuo per la Sierra (anno 1995). Era il tempo delle avventure che facevano sfoggio di grande grafica (come i 'film interattivi' recitati da attori reali, non a caso 'svezzati' dalla casa americana) a fronte di una struttura non sempre convincente: le avventure di Torin non fanno eccezione.

Il creatore e game designer è Al Lowe, famoso soprattutto per aver realizzato la saga di “Leisure Suit Larry”. Questa volta, il buon Al decide di andare nella direzione opposta, raccontando una fiaba adatta ai più piccoli, piuttosto che le vicende di uno sfigatissimo latin lover fruibili soprattutto da un pubblico maturo. Lowe aveva pensato a “Torin's Passage” come un'avventura non infantile, ma capace di poter divertire padre e figlio insieme, benchè a livelli diversi. Questo è reso palese dalla struttura del gioco e dal design, non semplicissimo ma neanche esageratamente complesso, una sorta di 'punto di incontro' fra i due target che si può dire sia abbastanza riuscito: Al Lowe riempie l'avventura di riferimenti, citazioni e umorismo goliardico che non sempre può essere compreso da un giocatore alle prime armi, ma che può divertire il più adulto; allo stesso modo, “Torin's Passage” è comunque un fantasy dal sapore fanciullesco e disimpegnato, molto abbordabile per i più giovani.



Torin e Boogle si fermano a osservare il panorama: un lungo viaggio li aspetta!

La trama è molto semplice, mero pretesto per un viaggio fantastico in compagnia di strane creature e ambientazioni sempre diverse. Prima del deja vu da “Il Signore degli Anelli”, però, ci accorgiamo che il fantasy rappresentato non è dei più ispirati: il mondo di Strata è diviso - appunto - a 'strati' ma, a parte il mondo lavico di Asthenia, non si vedono reali differenze fra una Terra e l'altra. Torin si stupisce di avvoltoi e fiori parlanti, eppure non fa una piega quando dialoga allegramente con due lumache nelle Terre Alte, il suo mondo. Le stesse Terre Alte, che dovrebbero apparire le più solari e lussureggianti, sono semideserte e crepuscolari, mentre Escarpa, il secondo mondo, si presenta assai più luminoso e popolato, così come Tenebroso, ovvero le Terre Basse, che sembrerebbero le più rigogliose insieme a Pergola, se non fosse per la breve sezione ambienta nel vuoto del 'cuore' del pianeta.
Infine, i vari 'strati' del pianeta risultano davvero poco vasti, non molto dettagliati e sicuramente per niente 'vivibili'. A giudicare dal game design reso disponibile da Al Lowe stesso nel sito ufficiale, si può constatare come le idee fossero in effetti ben più chiare di così, ma per vari motivi (budget, tempo) non sono state implementate nel modo adeguato.

Il plot è volutamente banale e i vari character sono intenzionalmente piatti: i 'buoni' si mostrano di bell'aspetto e generosi, i cattivi appaiono viscidi e dagli occhi infuocati, e i personaggi secondari, che ci aiuteranno a proseguire, sono buffi e grotteschi.
E' quasi scontato far risalire questi meccanismi alla tecnica narrativa dei lungometraggi Disney, non a caso una delle fonti ispiratrici del titolo. Torin è, infatti, il classico cavaliere senza macchia (che ricorda un po' alla lontana il piccolo Harry Potter come personalità e background personale), sempre pronto ad aiutare il prossimo e pieno di virtù e buone qualità. Boogle, il suo fedele compagno, è la perfetta spalla comica che fa da contraltare alla perfettina seriosità del protagonista.



La sigla dei 'Bitternut' fa capolino (con tanto di main theme!). Mrs Bitternut non sembra la più pacifica delle signore...

Purtroppo però, scopriamo presto che la sceneggiatura risente di molte indecisioni. Nonostante il gioco faccia uso di sistemi stracollaudati, non riesce ad appassionare: l'intreccio scorre via senza nessuna sorpresa, sperando che i flashback a fine capitolo ci sveglino un po'. Sfortunatamente non accade neanche questo, poiché già dalla prima cutscene, al termine del viaggio nelle Terre Alte, si capisce dove la storia voglia andare a parare.
Il finale, poi, è decisamente troppo affrettato, sicuramente chiuso in fretta per motivi di budget. Restano però diversi punti oscuri nella trama, solo in parte derivanti dalla chiusura frettolosa: perché Torin ha la facoltà di spezzare il collare di Lycentia? Cosa rappresenta il tatuaggio sulla spalla? Se l'obbiettivo di Pecand era quello di uccidere l'erede al trono, perché spedisce Lycentia a rapire i genitori adottivi e aspetta che Torin lo affronti nel centro del pianeta, quando poteva eliminarlo fin dal primo incontro nelle Terre Alte?
Come parziale giustificazione, si può dire che “Torin's Passage” era stato pensato come il primo capitolo di una saga che purtroppo non ha mai visto la luce.

Per fortuna, si ride. O, almeno, si 'sorride' per gran parte della durata. Relegando la figura del 'narratore Sierra' solo come divertente game over in seguito alla morte del protagonista (no panic: si riprenderà subito prima del passo falso), Al si scatena in dozzine di riferimenti, citazioni e giochi di parole (a volte davvero gustosi), facendo uso di una serie di personaggi che spesso assecondano lo humor solo grazie al loro aspetto fisico o al modo di esprimersi. A questo proposito, è veramente tutta da godere la scenetta dei 'Bitternut' di Escarpa, azzeccatissima parodia delle sit-com familiari che imperversavano soprattutto fra gli anni '80 e la prima metà dei '90.
Per contro, nessuna traduzione può rendere giustizia all'umorismo dell'autore, decisamente troppo 'americano', sia nella sintassi che nei riferimenti. D'altra parte, l'adattamento italiano non si sforza neanche un po' di sembrare coerente, e si lancia in interpretazioni fin troppo 'libere' che non trovano nessun reale riscontro nel testo originale. Non mi sembra di esagerare se affermo che, nella versione italiana (il parlato resta in inglese, comunque), quasi la metà dell'umorismo di “Torin's Passage” si perde completamente fra dubbie interpretazioni e battute mal tradotte.



Boogle appare improvvisamente fra Torin e la bella Leenah, spezzando il romanticismo. Ma il bacio fra i due è solo rimandato...

In ogni caso, gran parte dell'atmosfera umoristico/fantasy del titolo è regalata dalla bellissima grafica a cartoni, anch'essa di ispirazione disneyana (sebbene mi sia sembrato più uno stile derivativo, quello dell'“Anastasia” di Don Bluth targato Fox). L'introduzione è molto fluida e altamente spettacolare, con tanto di utilizzo di dolly e angoli di ripresa particolarmente ricercati. Ma anche nel gioco vero e proprio la qualità resta molto alta, con animazioni numerosissime (presenti anche nelle situazioni inutili ai fini del proseguimento) e un impatto visivo assai piacevole. Inutile anche aggiungere che, grazie allo stile adottato, “Torin's Passage” si può annoverare fra i titoli graficamente senza tempo, e in effetti ancora oggi il tutto risulta molto gradevole, come se gli anni non fossero affatto passati. Ai tempi, naturalmente, il gioco rappresentava il top visivo ed era molto esoso di risorse… ma, per una volta, oggi non abbiamo più questo problema.
Buono anche il sonoro, con un doppiaggio in inglese davvero ben fatto (il Salice Piangente scatena ogni volta qualche risata) e una discreta colonna sonora, non sempre presente ma ottimamente integrata.
I dialoghi, come già accennato, sono eccellenti e rappresentano la vera impalcatura dell'umorismo adottato. E' un peccato che siano totalmente pilotati e non interattivi.
L'interfaccia riprende quella inaugurata da “Phantasmagoria”: collocata in basso al video, coprirà 1/4 dello schermo; poi, il cursore - fin troppo - intelligente, consentirà di fare tutto con un semplice click. L'inventario occupa la maggior parte dell'interfaccia, nonostante vada considerato che gli oggetti trasportabili siano ben pochi. Come in “Phantasmagoria”, si potranno osservare i suddetti ammennicoli ponendoli al centro dell'interfaccia grafica: si avrà così una visuale in 3D dell'oggetto, ruotabile di 180 gradi, con cui si potrà - se permesso - manipolare.
Useremo anche le varie 'metamorfosi' di Boogle come un qualsiasi altro oggetto, semplicemente accedendo alla sua sezione e trascinando l'icona nel punto desiderato.



Uno degli enigmi di logica. Molto semplice.

In basso a destra troveremo una clessidra che indicherà il buon sistema di hint del gioco. Basterà trascorrere 5 minuti senza fare nulla di rilevante (ma il tempo è settabile a piacere) che la clessidra scomparirà e ci darà accesso ai suggerimenti - inizialmente molto sibillini e spesso umoristici -, fino ad arrivare alla soluzione completa dell'enigma. Il procedimento è, in verità, molto buono e non toglie granchè del divertimento, anche perché, in linea con le intenzioni di 'titolo adatto a tutte le età', “Torin's Passage” è tutt'altro che arduo da completare.
I primi due mondi si presentano con enigmi classici, resi abbastanza agevoli dai pochi hot spot e dal basso numero di locazioni: ed è proprio qui, sfoggiando la sua natura avventurosa, che “Torin's Passage” appare migliore. Il terzo mondo (molto breve) presenta enigmi di logica di difficoltà medio/bassa, mentre la quarta terra si lascia andare in sezioni labirintiche veramente noiose, realizzate peraltro in modo discutibile (pare che nel design di queste sezioni ci sia lo zampino della figlia di Al Lowe… e si vede!). Ritorna su binari più adventure il quinto ed ultimo 'strato', ricco di dialoghi e personaggi.



Nell'antro di Lycentia, Torin guarda con orrore i suoi prigionieri. Ehy, ma quelli a destra non sono Darth Vader e Yoda??

“Torin's Passage” è un'avventura scanzonata e divertente. La prima metà dell'avventura convince certamente più della seconda, e la sceneggiatura non è mai realmente avvincente. Ciononostante, la bella grafica a cartoni e i dialoghi di Al Lowe tengono in piedi un titolo che non può certo considerarsi un classico, ma che risulta piacevole da rigiocare ancora oggi. Voto: 3 su 5.

La citazione:
(La Signora Bitternut accusa il Re e la Regina di Escarpa - Rupert e Di - di non tener conto della sua famiglia)
Torin: “Sono sicuro che re Rupert sia gentile. Forse è solo molto occupato”
Signora Bitternut: “Occupato da 20 anni? E chi sarebbe quella sua Regina?”
Bobby Bitternut: “Di?” (pronuncia: 'dai' - 'die' = 'morire')
Signora Bitternut: “Sì! Dovrebbe!”
(risate registrate)

 

Nota: “Torin's Passage” gira tranquillamente su Windows Xp con la risoluzione settata a 640x480 pixel. L'unico scoglio è rappresentato dall'installer, al quale è impossibile accedere se non con un fix che ho trovato in rete a questo indirizzo, inizialmente progettato per “Leisure Suit Larry 7 - Love for Sail!” ma comunque eseguibile con tutti i titoli Sierra usciti durante la metà dello scorso decennio. Ricordiamoci però di saltare il test dell'hardware, altrimenti l'installazione si rifiuterà di proseguire.

by Gnupick






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Commenti (2)

Presidente : me lo ricordo, blando e squallido giochino. Indispensabile come trovare una merda in piscina.


Spartan11sette : A me il gioco è piaciuto, e ancora mi piace, perchè secondo me Torin's Passage è il classico gioco da fare in un momento di libertà per far sentire il giocatore sereno.




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