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Thorgal - La Maledizione di Odino


Benoit Sokal è piuttosto noto agli avventurieri per aver lavorato attivamente alla realizzazione di alcuni titoli originali di indiscusso valore ("Syberia", "Paradise"). Più frequenti, invece, sono gli 'adattamenti' da fumetto ad avventura grafica e fra questi, a parte i nostrani Dylan Dog, Tex e Martin Mystère, vale la pena di ricordare "Salammbò" del fumettista francese Druillet. E' proprio a quest'ultimo titolo che mi sento di accostare "Thorgal - La Maledizione di Odino", ispirato all'omonimo fumetto di Grzegorz Rosinski e Jean Van Hamme, già ispiratore dell'ottimo sparatutto in soggettiva "XIII" e della buona avventura con sezioni arcade "Largo Winch - Empire Under Threat".
"Thorgal - La Maledizione di Odino" (conosciuto anche come "Curse of Atlantis - Thorgal's Quest"), pubblicato dalla Cryo prima di essere assorbita dalla Adventure Company, è stato pubblicato un anno prima di "Salammbò" (precisamente nel 2002). In realtà, il contributo di Van Hamme pare non essere stato particolarmente attivo come quello di Druillet (che aveva curato l'aspetto grafico di "Salammbò") ma le potenzialità di una buona fonte ispiratrice si percepiscono immediatamente dalla inusuale ambientazione nordica della storia che, nel dettaglio, vede Thorgal, un vichingo dal passato misterioso, incontrare un vecchio stregone di nome Noral. L'anziano mago lo mette in guardia circa un terribile futuro: attraverso uno specchio magico, gli mostra una visione di se stesso mentre uccide l'amato figlio Jolan. Evidentemente, qualcuno assumerà le sembianze di Thorgal per commettere il crimine, e al poveretto non resterà altro che raggiungere la famiglia ed impedire il disastro. Il problema è che la furia degli dèi gli è in qualche modo avversa, a cominciare dalla tempesta che gli impedisce di navigare verso l'isola in cui si trova la moglie e il figlio in pericolo.



Lo sventurato Thorgal sul molo, di fronte al mare in tempesta.

La quest, dall'incipit classico, è subito avvincente, e si arricchisce di alcuni dettagli nel corso della storia. Il problema è che, nonostante la bella ambientazione (che possiede anche delle contaminazioni sci-fi), sia il background che la sceneggiatura in sé sono poco approfonditi e non risultano essere molto coinvolgenti. Forse è proprio questo il motivo per il quale ho apprezzato il bel colpo di scena finale, sicuramente inaspettato.

"Thorgal" è una breve avventura grafica senza molte pretese e dalla difficoltà molto bassa. Facendo uso del classico punta&clicca, muoveremo il bruttino Thorgal tridimensionale - malamente integrato ai bei fondali (purtroppo statici) - attraverso il mouse. Il puntatore intelligente ci suggerirà quando interagire con qualcosa col tasto sinistro, mentre il destro aprirà l'inventario. Alcuni buoni filmati verranno attivati a seguito di qualche enigma, mentre per il resto la grafica si manterrà tristemente piatta, con pochissime animazioni e una resa globale insufficiente. Molto belle, invece, le vignette di riepilogo delle avventure del protagonista, ma purtroppo sono del tutto ininfluenti al gameplay.
Doppiaggio in inglese buono (sottotitoli in italiano discreti) e colonna sonora soddisfacente (ottimo il main theme).

Gli 'enigmi' (per così dire) sono più che semplici: basta setacciare lo schermo per cercare l'hot spot giusto. Ognuno di essi (pochissimi, comunque) è utile a far proseguire il gioco, e niente è lasciato all'arricchimento generale del mondo. Inoltre, i dialoghi sono a senso unico e neanche è possibile scegliere la domanda da porre all'interlocutore. La manipolazione di oggetti nell'inventario e nello scenario è praticamente automatica, come lo sono anche le frequenti sequenze arcade, sempre di facile risoluzione e realizzate malino.
Gli unici (relativi) problemini derivano da due sole sezioni di logica (il master mind e il gioco delle rune): per il resto, il brevissimo "Thorgal" non offre nessuna sfida particolare.



Un primo piano del nostro eroe in tutto il suo splendore (?) in una cutscene.


E' veramente un peccato vedere un'ambientazione così affascinante buttata alle ortiche da una struttura banalissima e una realizzazione tecnica mediocre (in questo, "Salammbò" era molto superiore). Nonostante ciò, proprio il concept da casual gamer unito al plot comunque intrigante, fanno sì che "Thorgal" non venga abbandonato anzitempo. Devo anche dire che, a giudicare dalle recensioni sparse in giro, mi aspettavo di peggio. 3 su 5, ma di misura.

 

Nota: Il gioco risente di alcuni bug nella programmazione. Il più grave, però, riguarda un'incompatibilità con molte schede Nvidia. Non c'è modo di aggirarla.

by Gnupick






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