The Black Mirror
La tetra e un po' diroccata magione dei Gordon, il castello di Black Mirror, è in lutto: William Gordon è morto cadendo dall'antica torre in piena notte. Tutta la famiglia è convinta che si sia trattato di un malaugurato incidente.
Non è dello stesso parere il nipote del defunto, Samuel (rimasto a lungo tempo lontano da casa), il personaggio che interpreteremo nel gioco. Durante le sue indagini scopriremo una fitta rete di intrighi e segreti che coinvolgono la famiglia dei Gordon, non ultima una terribile maledizione.
Sviluppato dalla Future Games, “The Black Mirror” è un'avventura grafica classica in terza persona approdata con solito ritardo in Italia (2004).
L'interfaccia punta&clicca permette un'interazione semplice e immediata con l'ambiente circostante: il cursore si illumina quando passiamo su un hot spot così da permetterci di esaminarlo, raccoglierlo o usarlo con il tasto sinistro del mouse. Solo in alcuni casi, e cioè quando è possibile compiere più di un'azione, useremo anche il tasto destro.
L'inventario a scorrimento è posizionato in basso allo schermo, mentre delle icone indicano gli argomenti sui quali discutere durante le numerose conversazioni del gioco.
Samuel sarà a volte costretto a lasciare la magiore e dirigersi in città. Non che sia meno cupa, eh.
Graficamente la finestra di gioco si presenta con visuale in due dimensioni e personaggi in 3D, come visto già in avventure come “Syberia”. I fondali, disegnati a mano, sono veramente notevoli e si integrano perfettamente con la linea cupa della storia. Meno bene ne escono i personaggi, sempre lenti e imbolsiti nei movimenti e dai connotati piuttosto stilizzati, eccezion fatta (in parte) per il protagonista. In compenso, “The Black Mirror” gira più che tranquillamente su qualsiasi macchina, anche quella più attempata.
Il doppiaggio, completamente in italiano, è ben realizzato, con voci adatte e recitate discretamente bene, e l'audio, composto da suoni di routine e musiche atmosferiche di sicuro impatto, è più che soddisfacente.
Analizzando più a fondo la struttura, e cioè storia ed enigmi, troviamo i punti di forza e, purtroppo, i punti deboli di “The Black Mirror”.
L'incipit è avvincente da subito, e col passare del tempo le indagini mettono alla luce un ottimo intreccio narrativo e una solida sceneggiatura, complici i numerosi dialoghi grazie ai quali i personaggi mostreranno le proprie caratteristiche. L'assunto di base non sarà originalissimo, ma viene gestito discretamente fino al termine dell'avventura. Il tanto criticato finale, a mio parere, lascia sì in sospeso alcuni quesiti (perlopiù quelli secondari), ma nulla viene tolto a tutto ciò che di buono era stato narrato. Le sottotrame irrisolte fanno spazio ad un potenziale seguito, oppure semplicemente alla caratterizzazione della storia.
Come punto a favore, inoltre, si può dire che ci troveremo a controllare un personaggio e non una proiezione del giocatore nell'avventura, caratteristica che spesso viene tralasciata anche nei titoli più quotati. Samuel ha le tipiche peculiarità di un anti-eroe provato da un difficile passato e si farà pochi scrupoli riguardo al prossimo per raggiungere i suoi obbiettivi. Nel complesso, la sottile mancanza di fermi principi morali lo rende un personaggio più 'vero' di molti altri. Lo stesso si può dire per alcuni altri characters secondari, ma non per tutti, purtroppo. Ad esempio avrei gradito una personalità più incisiva per Victoria o il dottor Hermann.
Gli enigmi sono discretamente vari e divertenti, e spaziano dal parlare col personaggio giusto all'azionare dei controlli, dal compiere un'azione in breve tempo al manipolare gli oggetti. La maggior parte di essi sono di difficoltà medio/facile e il tutto è semplificato dall'interfaccia, che elimina automaticamente gli hot spot 'inutili' dopo il primo click. In altre parole, se ci si trova in un punto morto, è molto agevole procedere per tentativi.
Gli unici scogli sono rappresentati dagli enigmi di logica, combinazioni e funzionamento di macchinari, che verranno visualizzati a schermo pieno. La qualità dei suddetti puzzle oscilla dal frustrante (il gioco dei 15) al molto piacevole (gli indovinelli nella chiesa).
In “The Black Mirror” si incappa raramente anche nella morte prematura del protagonista: un metodo tutto sommato buono per tenere il giocatore con il fiato sospeso, data la particolare ambientazione del titolo. Un altro modo, decisamente meno riuscito, è quello secondo il quale il protagonista si rifiuti di prendere un oggetto se prima non sa che possa servirgli, così come accadeva in "Runaway - A Road Adventure"; altro difetto è quando il cursore si illumina nuovamente su un hot spot, precedentemente spento, solo dopo aver acquisito le informazioni giuste per far sì che Samuel lo noti. Lo stesso vale per alcuni enigmi che sembrano messi lì apposta per 'allungare il brodo', come quando dovrete fare lo scalo fra un posto e l'altro e fare il messaggero fra due personaggi, oppure in altre occasioni un po' forzate, come per l'enigma della macchina fotografica.
Abbastanza frequente, infine, il pixel hunting.
A volte la visuale cambierà nella classica soggettiva statica, per permetterci di setacciare meglio una zona.
In ogni caso, l'ago della bilancia pende di gran lunga verso un voto più che positivo: “The Black Mirror” è una buona avventura vecchio stampo dal coinvolgimento assicurato, con un'ottima atmosfera e un intreccio interessante. Il prezzo abbordabile (20€ ai tempi dell'uscita) non fa che renderla più appetibile. 3 su 5 abbondante.
by Gnupick
Commenti (1)
Scrivi un Commento
Recensione The Black Mirror. Gnupick's corner, l'angolo delle avventure grafiche. Recensioni, commenti, schede, analisi, retrogaming, discussioni su graphic adventures ed altri videogiochi non solo punta e clicca. Recensioni di giochi per PC con visuale in prima persona o in terza persona.