Stargate Adventure
Diffuso come titolo freeware fra il 2004 e il 2005, “Stargate Adventure” si basa sulla popolare (anche se non troppo, in Italia) serie di fantascienza "Stargate: SG-1", seguito di quello "Stargate" diretto da Roland Emmerich che tanto fece parlare di sé a quei tempi (nel 1994, per l'esattezza).
La serie, attualmente, è stata chiusa con la decima stagione, anche se resta attivo lo spin-off “Stargate: Atlantis” e, inoltre, sono in programmazione due film basati su “SG-1”. Uno show ancora molto vivo, insomma (bellissimo, peraltro! Che aspettate a babbarvi tutte le stagioni?), privo però di una qualsiasi trasposizione videoludica (dopo la chiusura dell'FPS "Stargate SG-1: The Alliance", si parla dell'uscita di un gioco di ruolo online, un MMORPG). A questo ha posto rimedio la Sektor 13 (in realtà composta praticamente da un'unica persona che si è occupata sia dell'aspetto grafico/tecnico, che della sezione narrativa) che, grazie al motore di gioco AGS di Chris Jones, ha realizzato un'avventura grafica per la gioia dei fan della più longeva serie americana di fantascienza.
“Stargate Adventure” è uno dei migliori prodotti amatoriali che abbia mai avuto il piacere di provare. C'è da dire, però, che anche se potenzialmente giocabile da chiunque, il titolo risulta superiore se giocato da un appassionato della serie: questo limite alla fruibilità generale si rivela essere quasi un peccato. Poco male.
La trama prende piede fra la ottava e la nona stagione di “Stargate: SG-1”: l'SG-1, la più importante delle squadre incaricate di visitare pianeti alieni attraverso un anello capace di trasportare la materia su un altro pianeta - lo Stargate, appunto -, finisce su un mondo apparentemente in rovina. Il DHD, il dispositivo che permette il ritorno sulla Terra, è danneggiato, ed è dovere del generale O'Neill (il personaggio che interpreteremo) trovare una soluzione al problema.
Nel frattempo, il redivivo - mezzo Goa'uld e mezzo Antico - Anubis, ultima nemesi dell'SG-1, è sulle tracce di alcuni cristalli appartenuti un tempo ad una razza conosciuta come 'Furlings'. Questi cristalli, se uniti fra loro, donerebbero poteri immensi.
Il plot, come facilmente intuibile per gli aficionados della serie, fa uso di una buona dose di riciclaggio e non è di certo il massimo dell'originalità. C'è però da rilevare l'ottimo lavoro in fatto di continuità narrativa (in una sequenza si tiene addirittura conto degli eventi che accadranno solo durante la nona stagione ufficiale) e di coerenza con lo spirito del serial: tutti i personaggi sono preservati benissimo e brillantemente caratterizzati (in particolare l'ironia di Jack e il cipiglio granitico di Teal'c) e sembra davvero di trovarsi all'interno dell'universo di “Stargate”.
La radio verrà utilizzata per comunicare a distanza con gli altri membri della squadra. Nell'immagine si può notare come Teal'c sia tornato al look irresistibile nonchè immensamente trendy (la 'boccia') delle prime stagioni: un piccolo 'errore' di continuity facilmente perdonabile (scelta dovuta, con ogni probabilità, ad esigenze grafiche).
Ben presto si comprende, però, come molte delle idee inizialmente previste non si siano concretizzate in fase di assemblamento, probabilmente a causa dell'enorme carico di lavoro all'orizzonte. Mi riferisco in particolare alla storyline principale che riguarda il recupero dei vari cristalli, ridotta alla ricerca di uno solo di essi e poi chiusa in modo molto sbrigativo e al complesso di Cheyenne Mountain, pieno zeppo di corridoi perfettamente inutili (se non per un simpatico easter egg). D'altra parte, in un'avventura freeware (in particolar modo una di questo livello) è pretenzioso aspettarsi trame di ampissimo respiro e longevità superiori alle 5 ore di gioco, per cui va benissimo così. E' vero, resta un po' l'amaro in bocca quando ci si accorge che la funzione 'radio' va usata solo una volta in tutto il gioco (mentre avrebbe potuto dare il via ad un paio di enigmi ben strutturati), e che l'interazione con il resto della squadra SG-1 è veramente ridotta al minimo (specialmente con la bella Samantha Carter)… ma ci si consola pensando che l'avventura non fa uso di nessuna lungaggine stiracchiata, e che può vantare l'assenza di qualsiasi caduta di tono. Quello che c'è, insomma, è molto ben fatto.
Buona la grafica (bidimensionale), con discreti sprite, animazioni carine e frequenti, e fondali (originali) ben fatti.
La risoluzione, fino a 640x480 pixel, regala un aspetto gradevole al tutto.
La colonna sonora fa uso delle ottime musiche della serie e del film omonimo, e di altre, probabilmente 'prese in prestito' altrove, ben integrate e piacevoli. Buoni anche gli effetti sonori (anche se un po' rari), con tanto di finezze quali i rumori dei passi che si adeguano al terreno o i famosi sfx dello Stargate in apertura.
Interfaccia snella e funzionale, con inventario in basso allo schermo che comprende anche un piccolo menù, e una sottosezione 'radio' in cui si potrà, quando possibile, parlare con i membri del team.
Ben strutturati i dialoghi, che ricordano un po' il vecchio “The Dig” della Lucas, con icone che indicano l'argomento della conversazione e la possibilità di avere una descrizione di un oggetto dall'inventario dai membri della squadra.
Infine, pollici in alto anche per quanto riguarda gli enigmi, che prevedono classiche manipolazioni di inventario più qualche breve puzzle alternativo (e qualcuno a tempo). Nessuno di essi è particolarmente ostico, ed è probabilmente per questo che è stata aggiunta la possibilità di 'morire' per rendere più eccitante il gioco: a giudicare dal tono della serie/avventura, trovo che sia stata una scelta azzeccata.
Globalmente, comunque, il tipo di enigmi che incontreremo faranno simpaticamente il verso agli “Indiana Jones” lucasiani.
È anche presente, in un paio di occasioni, una certa libertà di approccio che consentirà di godere di qualche piccolo 'secret'alternativo. Niente paura, quindi, nel caso si lascerà qualche oggetto indietro senza avere la possibilità di recuperarlo: non saranno indispensabili al naturale proseguimento dell'avventura bensì, se usati appropriatamente, apriranno la strada ai suddetti bonus.
Questo brutto ceffo ci impedisce l'accesso agli interruttori di energia. Ma l'acume del buon vecchio Jack prevarrà...
Fa molto piacere imbattersi in piccoli grandi titoli come questo: la breve esperienza non intacca la qualità di un gioco che, lo ricordo, non ha nessuna pretesa di commercialità ed è stato realizzato nel tempo libero da un coraggioso autore. 3 su 5, ma straconsigliato se si è fan della serie.
La citazione:
(Jack osserva una tavola scritta in un'antica lingua incomprensibile)
Jack: “E' scritta in un antico dialetto che conosco. Dice: 'Incomprensibilese'”
Daniel: “E' un'antica scrittura Furling e sono in grado di leggerla”
Jack: “Sì, Daniel, ci riesco anche io. Dice: 'I-N-C-O-M-P-R-E-N-S-I-B-I-L-E-S-E'"
Daniel: “Jack, non è divertente”
Jack: “Ok, ok”
 
Nota: “Stargate Adventure”, com'è facile immaginare, non è particolarmente esoso di risorse. Ho trovato qualche difficoltà, però, a visionare correttamente il bel filmato d'apertura: il problema dovrebbe sparire se disabilitate il codec XVID dai settaggi dei filtri FfdShow.
Il gioco, per ora disponibile solo in lingua inglese, è liberamente scaricabile qui.
by Gnupick
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