Nel precedente gioco della serie di “Jedi Knight”, “Star Wars - Jedi Knight II - Jedi Outcast”, un comandante del Remnant, desideroso di veder nascere un Nuovo Impero, si era alleato con un Jedi rinnegato di nome Desann al fine di creare un esercito di Oscuri e poter schiacciare le difese della instabile Nuova Repubblica. Kyle Katarn, dopo aver assaggiato ancora la tentazione del terribile Lato Oscuro della Forza, era riuscito a fermarlo e, insieme alla sua compagna Jan Ors, aveva deciso di fare una lunga vacanza fuori dai guai.
Veniamo a sapere con “Star Wars - Jedi Knight III - Jedi Academy” (anno 2003) che Katarn si è unito, come Maestro, alla giovane Accademia Jedi fondata da Luke Skywalker. La grossa novità del gioco è che non indosseremo, neanche per una sola missione (come invece accadeva anche nel data disk “Star Wars - Jedi Knight - Mysteries of the Sith”), i panni dell'ex contrabbandiere, bensì interpreteremo un giovane e dotato adepto dell'accademia, tale Jaden. In verità, Jaden è un nome unisex, poiché all'inizio del gioco ci sarà possibile personalizzare il nostro eroe (che potrà quindi anche essere di sesso femminile) secondo una gamma di caratteristiche un po' esigua ma abbastanza varia: cinque diverse razze (fra cui quella umana) e diverse skin creeranno un personaggio il più vicino possibile ai nostri gusti estetici. E c'è di più: sceglieremo anche il modello della nostra spada laser e perfino il colore della lama (in seguito avremo facoltà di scelta anche riguardo lo stile di combattimento, e potremo impugnare sia due spade contemporaneamente che la doppia spada usata da Maul nell'Episodio 1).
La storia muoverà i suoi primi passi all'interno del trasporto che porta i futuri adepti Jedi nel vecchio tempio Massassi nella quarta luna del pianeta Yavin, sede dell'Accademia. Vediamo il nostro Jaden intento a liberarsi di un allegro quanto fastidioso nuovo amico, Rosh, che non vede l'ora di potersi divertire con una spada laser. Arma che, a quanto pare, Jaden possiede già, trovandosi decisamente in vantaggio rispetto ai suoi 'colleghi'. Ad un tratto, però, la nave trasporto viene abbattuta da un misterioso assalitore. Dopo un cammino più o meno tortuoso attraverso i boschi di Yavin, Jaden intravede un gruppo di malintenzionati intenti ad usare un attrezzo a forma di scettro sulle pareti del tempio. Neanche il tempo di decifrare lo strano oggetto che il nostro eroe viene colpito alle spalle, con successivo svenimento. Al suo risveglio, circondato da Kyle Katarn, Luke Skywalker, Rosh e altri Jedi novizi, gli viene chiesto se sia riuscito a capire il motivo della visita di quel gruppo di pirati che, si scopre, hanno rubato delle informazioni dal databank di Luke. Jaden, informando loro del misterioso 'scettro', fornisce una pista da cui cominciare le ricerche. Si renderanno conto ben presto che questo 'culto' sta assaltando tutti i luoghi in cui il Lato Oscuro è particolarmente potente, immagazzinandolo nello scettro (di origine arcaica), al fine di creare un esercito di Oscuri. Sembrerebbe la fotocopia del plot di “Jedi Outcast”, se non fosse che in realtà il progetto nasconde qualcosa di più grande, come la resurrezione di uno spirito Sith defunto di nome Marka Ragnos.

Oh no! Il Rancor! Ma Luke non aveva la spada con sè, però. Anzi, la doppia spada. Ghghgh...

Intanto, l'addestramento Jedi ha inizio, e Luke assegna Kyle come Maestro di Rosh e Jaden.
Superando senza difficoltà questa prima parte (ormai dovremmo essere abbastanza abili con le tecniche Jedi), verremo spediti in diverse missioni negli angoli più remoti della Galassia, durante le quali ci farà anche piacere incontrare vecchie conoscenze della saga stellare, come il pelosone Chewbacca o l'immortale Boba Fett. Ciò consentirà di evolvere (anche se di poco) la trama del gioco e, soprattutto, di aumentare le potenzialità del nostro giovane apprendista, potendo nuovamente (come accadeva in “Star Wars - Dark Forces II - Jedi Knight”) scegliere i poteri della Forza che più ci aggradano, a parte i cosiddetti 'neutri', che verranno potenziati solo con l'esperienza.

La struttura delle succitate, brevi, missioni è caratterizzata da degli scenari più ampi e meno labirintici dell'episodio precedente - alternati a livelli ben più lunghi in cui si snoderà la trama principale -, nei quali i poteri Jedi rivestiranno un ruolo ancor più determinante. Inutile dire che livelli più corti equivalgono anche caricamenti più snelli e immediati, il tutto a vantaggio dell'immediatezza. Inoltre, la loro introduzione garantisce un'ottima varietà di locazioni, che comprende per lo più pianeti importati direttamente dall'Expanded Universe. Il rovescio della medaglia è dato dal fatto che queste risultano sfilacciate fra loro, rivelando l'obbiettivo di volere un gioco dalla forma più varia rispetto ai lunghissimi e un po' ripetitivi episodi di “Jedi Outcast” (mi riferisco soprattutto alle sequenze pre-lightsabre). Di conseguenza, la trama è meno approfondita e curata del predecessore anche se supera comunque la media del genere (gli sparatutto in soggettiva), grazie anche a delle sequenze di intermezzo (alternate a sporadiche animazioni in Full Motion Video) decisamente più convincenti del solito. D'altra parte, i Raven hanno ottimizzato al massimo il 'vecchio' motore di “Quake 3 - Arena”, utilizzato già in “Jedi Outcast”, aggiungendo molte e spettacolari animazioni (concentrate soprattutto nei duelli alla spada). Ciò permetterà a un modesto computer odierno di far girare “Jedi Academy” al massimo del dettaglio senza scatti, e con una buona risoluzione. C'è da dire, però, che l'engine, pur pompato al massimo, comincia a dimostrare i suoi anni e il gioco non fa certo gridare al miracolo per la grafica.
Oltre a ciò, vale la pena menzionare ancora l'ottimo sonoro, che comprende suoni presi direttamente dalla saga di Lucas e un sistema musicale che inserisce i temi (tratti sempre dai film) nei contesti giusti ed enfatizza le sequenze spettacolari. Purtroppo, però, il gioco è interamente in inglese (in verità sono comprese altre tre lingue, fra cui è assente l'italiano), anche se c'è modo di risolvere il problema installando una delle patch di traduzione amatoriali che, a causa della mancanza di siti di riferimento, conviene cercare attraverso Google.
Anche i controlli e l'interfaccia hanno subìto piccole variazioni, snellendo ulteriormente il tutto e, allo stesso tempo, cercando di dare una scelta più vasta di 'mosse' che questa volta sono arricchite da combo, effettuabili tramite sequenze specifiche di tasti illustrate all'interno del gioco stesso. Alcune volte, inoltre, dovremo fare uso di 'veicoli' quali lo swoop e il Taun-Taun, o prendere possesso di potenti armi non trasportabili, come mitragliatrici o torrette.

Abituatevi a scontri di questo tipo. Solo con la calma dalla nostra potremo abbattere questi fastidiosi Oscuri.

Come in “Star Wars - Dark Forces - Jedi Knight”, ad un certo punto del gioco dovremo scegliere se stare dalla parte del bene o seguire le seducenti vie del Lato Oscuro: questa scelta fondamentale porterà ad un radicale cambiamento nella storia e a due finali diversi, entrambi realizzati in modo da lasciare molte porte aperte per un seguito.
“Jedi Academy” è un titolo davvero divertente, anche più del predecessore: i combattimenti all'arma bianca oramai sono molto convincenti e ottimamente coreografati, il feeling della saga è trasmesso al meglio e la longevità, comunque non da sottovalutare, è assicurata dalla splendida modalità multiplayer, che permette di lanciarsi in epici scontri fra Jedi e Sith, raggiungendo la ragguardevole cifra di 12 giocatori contemporaneamente. La sensazione di 'potenza' che infonde un Jedi ben addestrato nell'uso della Forza e della spada laser, è ancora più accentuata rispetto a “Jedi Outcast” e, se manovrerete bene il vostro personaggio, vi sentirete inarrestabili. Quando vi attaccheranno tre o quattro Oscuri contemporaneamente capirete cosa voglio dire...

Ci siamo: click ripetuto sinistro per poter mettere in ginocchio il nemico!

L'unico vero difetto imputabile a “Star Wars - Jedi Knight III - Jedi Academy” è che non offre stravolgimenti totali nel concept del gioco, ma si limita solo a migliorarlo. Ciò non giustifica, a mio parere, il fatto che venga venduto a prezzo pieno e non, come sarebbe stato giusto, al prezzo di un normale data disk, considerando che, tirando le somme, ci ritroviamo praticamente di fronte a una sorta di “Mysteries of the Sith” per “Jedi Outcast”. Voto: 4 su 5, lo stesso assegnato al predecessore.

La citazione:
Luke: “Sento una perturbazione nella Forza”
Kyle: “Tu la senti sempre”

by Gnupick