Secret Files - Il Mistero di Tunguska
Opera prima (datata 2006) della tedesca FusionSphere e distribuito da Koch Media, “Secret Files - Il Mistero di Tunguska” si rifà al filone avventuroso già adottato da “Indiana Jones” e “Broken Sword”, con in più un pizzico di occulto in stile “X-Files”. Non ho citato il serial di culto a caso: pare infatti che l'ispirazione per la storia sia arrivato proprio da uno degli episodi dello show di Chris Carter (“Tunguska” appunto), in cui si ipotizzava un qualche intervento alieno sulla misteriosa esplosione avvenuta all'inizio del secolo scorso in una regione della Siberia (e il povero Mulder per poco non ci rimetteva il braccio).
“Secret Files - Il Mistero di Tunguska” raccoglie questo tema non ancora inflazionato per ritagliare attorno un'avventura classica di stampo classico, che più classico non si può. E i risultati sono, purtroppo, altalenanti.
Nina trova l'ufficio del padre sottosopra e un parente in meno: l'ottimo cursore intelligente le suggerisce di affidarsi alla ventola del termosifone per trovare acqua calda (!).
Cominciamo con un grande applauso per l'interfaccia: cursore chiaro, inventario a portata di mano, skip dei dialoghi… ogni cosa è davvero a suo posto, e la facilità d'uso dovrebbe davvero fungere da esempio per ogni produzione di questo tipo. Ma si va anche oltre. Innanzitutto, con il cursore intelligente sarà possibile esaminare ogni oggetto segnalato (non moltissimi, a dire il vero) con il tasto destro, grazie all'icona della 'lente' posta alla destra del cursore stesso. Se sarà possibile fare anche altro (raccogliere, parlare o utilizzare), si attiverà una seconda icona sulla sua sinistra. Comodo e molto intuitivo [sarà per questo che abbiamo adottato per primi lo stesso sistema nel tech demo di “Star Wars - Shadows of the Empire - Unofficial Graphic Adventure”? Ghgh! A proposito, l'avete scaricato, vero? Ehm...]. Stessa cosa varrà anche per gli oggetti combinabili: l'icona apparirà solo quando sarà possibile farlo ed eliminerà i tentativi 'inutili'.
Inoltre, è attivabile anche un piccolo hint che segnalerà tutti gli hot spot: consiglio di usarlo, poiché in questo modo si riduce a zero il problema del pixel hunting, altrimenti presente in modo piuttosto rilevante. Questa opzione, se attiva, non toglie comunque nulla al divertimento generale.
Leggermente diverso è l'hint per la risoluzione degli enigmi veri e propri (nella fattispecie, i più ostici): spulciabile tramite il 'diario' della protagonista, darà qualche piccolo suggerimento che ci farà arrivare alla soluzione, comunque sempre 'con le proprie gambe'. Molto ben fatti, il mio consiglio è di farne uso solo quando ci si arena in modo quasi irreversibile (e non capiterà praticamente mai).
Come si è probabilmente intuito, l'interfaccia di “Tunguska” è, con ogni probabilità, il nuovo metro di paragone per ogni avventura che si rispetti: assolutamente impeccabile.
Ha! George Stobbart non avrebbe potuto fare di meglio! E il biondo fighetto americano non aveva quelle gambe lì...
La grafica è, complessivamente, un po' più curata della media. I discreti modelli 3D dei personaggi si miscelano a scenari prerenderizzati in 2D (in stile “Syberia”, e molto ben animati) con un buon risultato, e le animazioni, pur non essendo sorprendenti, svolgono bene il loro compito. Soddisfacenti anche le numerosissime scenette di intermezzo.
Sonoro nella norma, con un buon doppiaggio (solo in inglese) e musiche che ho trovato del tutto anonime in-game, ma ben utilizzate durante le già citate cutscene.
Purtroppo vanno segnalate diverse imprecisioni nella traduzione dei testi (dall'inglese all'italiano): non di rado ci troveremo ad un 'carro armato' scambiato per 'tanica' e al 'segnale'/ricezione del telefonino confuso con la 'reception' di un albergo.
Ma è da qui in poi che cominciano i veri difetti di “Tunguska”.
La trama vede un duo di giovani protagonisti (Nina e Max) viaggiare per il mondo (con coraggio, peraltro: anche sull'Hymalaya indosseranno lo stesso completino casual) alla ricerca del padre scomparso della ragazza, direttore di un museo in Germania. Sembra che l'uomo avesse partecipato in passato a diverse spedizioni a Tunguska, per far luce sull'accaduto di inizio secolo. In qualche modo, la sua sparizione è quindi legata a qualcosa scoperto in Russia, rivelazione che aveva fatto pensare a strani artefatti di origine extraterrestre.
La storia, pur possedendo un ottimo spunto, è davvero poco avvincente. La miscela di storia/occulto con un tono avventuroso avrebbe potuto dar luogo ad una vicenda leggera ma appassionante, così come il dr Jones ci ha da tempo viziato. Niente da fare: l'intreccio resta piatto per buona parte del tempo. Il problema non è da ricercarsi troppo sulla mancanza di materiale o sull'assenza di colpi di scena, ma per la privazione di quel quid necessario a stabilire un'empatia particolare con gli eventi. I misteri di “Tunguska”, semplicemente, non trascinano, e la sceneggiatura non coinvolge come dovrebbe.
Gran parte del difetto è da riscontare nella monodimensionalità di tutti i personaggi, soprattutto dei protagonisti: Nina e Max sono praticamente l'uno la copia dell'altra, entrambi belli e ironici, ma senza particolari distinzioni, senza debolezze o dettagli che li renderebbero più 'umani'. Seguono la storia con poco interesse, e finiscono per innamorarsi (senza alcun motivo e conoscendosi appena) solo perché devono farlo, solo perché è inevitabile (mio dio, pensavo di aver visto il peggio in “Runaway - A Road Adventure”!). Mi spiace davvero, ma se queste due banane (cit.) avrebbero dovuto sostituire degnamente gli impagabili Mulder e Scully (caspita, la lacrimuccia qui è automatica…), il solo paragonarli diventa del tutto impietoso.
Non parliamo poi dei comprimari: a parte Oleg, tutti i personaggi secondari sono semplicemente comparse, senza né passato né caratterizzazione. Sono lì solo perché utili alla risoluzione di un enigma. A questo proposito, la sezione dei titoli di coda dedicata alla sorte di tutti i personaggi è completamente fuori luogo e contraddistinta da un certo umorismo demenziale quasi irritante.
Sarà grazie a questo salvataggio spettacolare che Nina cadrà ai piedi di Max? Ottima cutscene, comunque.
Sì, l'umorismo. In un contesto avventuroso alla “Indiana Jones”, siamo abituati ad un'ironia sdrammatizzante miscelata allo humor dissacrante (due esempi vincenti: Gabriel Knight e George Stobbart). Ok, l'ironia a volte c'è ed è più o meno piacevole. Purtroppo però, per la stragrande maggioranza del tempo, ci troveremo di fronte a situazioni pseudo-demenziali che calzerebbero a pennello magari in una storia in cui un maghetto adolescente si catapulta in un mondo fantasy attraversando un guardaroba (no, non parlo di Narnia), ma che male si prestano ad una vicenda dai toni epici come, nelle intenzioni, avrebbe dovuto essere “Tunguska”. Esatto, gran parte dello humor non è voluto.
La storia si conclude senza momenti particolarmente ispirati, lasciando il mistero quasi del tutto irrisolto e mancando di approfondimenti necessari (il ruolo e i poteri degli 'uomini in nero', l'esatta provenienza degli artefatti). I protagonisti entrano ed escono dalla storia salvando il (solito) mondo ma senza arricchire il giocatore, loro stessi o il mistero dell'esplosione a Tunguska di alcunché.
Come se ciò non bastasse, il 'motore' della storia, ovvero il rapimento del padre della protagonista, viene praticamente dimenticato da un certo punto del gioco in poi.
Nina a Cuba. Lo switch in basso allo schermo, presente di rado, ci permetterà di controllare Max. In un paio di occasioni sono previsti anche scambi di oggetti.
Sul fronte enigmi, il titolo della FusionSphere è quasi paradossale. I puzzle non sono difficilissimi (è anche presente qualche enigma di logica, ma niente di impossibile) ma sono quasi sempre stimolanti, e si basano soprattutto sulla manipolazione di oggetti. Purtroppo, come conseguenza diretta dei confusi toni umoristici (non) voluti, la maggioranza degli enigmi di “Tunguska” suoneranno assurdi, del tutto fuori dalla realtà.
Un esempio fra tanti: in un contesto più o meno realistico, un limone lo si raccoglierebbe da un albero di… limoni, no? Consideriamo anche che ci troviamo in un luogo in cui la vegetazione è piuttosto fitta. Ma perché rendere tutto così facile? In “Tunguska” dovremo, piuttosto, coprire un segnale stradale di pericolo con un sacco di plastica, attendere speranzosi che un improbabile camion della frutta (unico veicolo a passare, peraltro) esca fuori strada e faccia cadere incidentalmente una cassa in cui si troverà - guarda un po' - un bel limone luccicante. In altre parole, durante il gioco sarà quasi sempre chiaro cosa fare, ma difficilmente comprenderemo come i programmatori hanno deciso di risolvere il problema (indice di una cattiva gestione degli enigmi)… e il più delle volte la soluzione sarà assolutamente insensata. Tutto ciò sarebbe accettabile - con i dovuti indizi - in un titolo dai toni diversi (i programmatori segnalano come loro avventure preferite “Maniac Mansion - Day of the Tentacle”… un caso?), ma non in una storia che dovrebbe mantenersi il più realistica possibile, nonostante gli sprazzi di intrigante soprannaturale.
“Secret Files - Il Mistero di Tunguska” è una grossa occasione sprecata. Un tema originale nel panorama avventuroso e un'interfaccia perfetta sembravano poter essere l'inizio di un'avventura che sfiorasse il capolavoro. Purtroppo, i molti difetti nel comparto narrativo e negli enigmi non gli permettono di raggiungere quell'ambito rango. Voto: 3 su 5.
La scarsa varietà di gioco e la carica innovativa nulla potrebbero far avvicinare a “Tunguska” più che altro i puristi delle avventure grafiche, orfani da troppo tempo di titoli classici come questo, con tanti oggetti, tante locazioni e i canoni del genere rispettati. E' un vero peccato, perché di premesse simili, ormai, ne siamo sempre più a secco.
La citazione:
(Nina si trova a Cuba, fuori ad un ospedale psichiatrico)
Nina: “Cosa ne pensa di Sabrina, l'infermiera?”
Custode: “Non la conosco bene. Una donna del suo calibro non perde tempo con un custode qualsiasi”
Nina: “Deve solo convincerla delle sue capacità”
Custode: “E sarebbero?”
Nina: “Beh… ecco…”
Custode: “Grazie per la chiacchierata”
 
Nota: La patch 1.2 di “Tunguska” introduce nuove sequenze animate e amplia notevolmente il filmato finale, aggiungendo anche i già discussi (o meglio, discutibili) 'cartelli' sulla sorte dei personaggi.
by Gnupick
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