Scratches - Graffi Mortali
“Scratches - Graffi Mortali”, degli argentini (!) Nucleosys (distribuita in Italia nel 2006 dall'ottima Power-Up), è un'avventura in prima persona di stampo classico caratterizzata da esplorazioni solitarie e situazioni di tensione e angoscia, come già accaduto nel precedente e apprezzato “Dark Fall”. “Scratches” ha diversi punti in comune col succitato titolo, ma si distingue per una realizzazione tecnica complessivamente migliore e una qualità audiovisiva più soddisfacente (evidentemente frutto di un budget comunque più alto, che in ogni caso resta su chiari livelli esigui). Non troveremo enigmi cervellotici di tipo matematico: piuttosto, gireremo in lungo in largo gli ambienti, manipolando sfondi e oggetti.
La storia prende piede qualche anno fa: un giovane scrittore, tale Michael Arthate, decide di acquistare una vecchia magione vittoriana (la Blackwood Manor) per riuscire a terminare in solitudine il suo libro. Naturalmente, all'interno della villa (e nei pochi edifici adiacenti) troverà molti misteri insoluti risalenti ai vecchi abitanti, disturbati da qualcosa che sembra provenire da un precedente viaggio in Africa del proprietario, durante il quale entrò in possesso di una strana e minacciosa maschera tribale. Ben presto, Michael si lascerà affascinare dagli enigmi e scoprirà una fitta tela di segreti che vorrà a tutti i costi svelare, nonostante i timori del suo amico Jerry, rimasto in contatto con lui via telefono.
E sarà proprio il telefono la nostra unica compagnia esterna: in “Scratches” saremo soli dall'inizio alla fine (…o forse no?) contro le (magiche?) forze che infestano la magione.
Nonostante la grafica non sia il top del tempo (le schermate sono tutte statiche a parte brevi animazioni quali pioggia e porte che si aprono), girare per Blackwood Manor è un piacere. L'atmosfera, ora di antico sfarzo ora di generale decadenza, è ottimamente resa, i suoni sono realistici e vari e i dettagli numerosissimi. Lo sforzo maggiore sarà destinato alla perlustrazione della credibile villa, poiché molti saranno i particolari sfuggiti all'occhio e le porte o i cassetti chiusi a chiave da sbloccare in qualche modo. L'avventura ha termine quando praticamente avremo esplorato ogni luogo della magione (stanze segrete ed esterni inclusi), con buoni colpi di scena e diverse situazioni di pericolo.
La visuale in soggettiva è ruotabile di 360 gradi (ma è anche possibile optare per delle schermate fisse) ma non ci troviamo di fronte ad una grafica in 3D: gli spostamenti non sono liberi ma limitati a quelli previsti dal gioco. Poco male, perché come già detto i disegni sono ottimi e contribuiscono a trasmettere un'atmosfera appannata/angosciante che probabilmente un 3D odierno non sarebbe stato riuscito a infondere.
Veramente ottimo il doppiaggio in italiano: nonostante i dialoghi siano pochi e rari (i commenti del protagonista saranno solo testuali), le voci sono recitate molto bene e sempre con la giusta intonazione. Ci si può anche fregiare del nome di Lorenzo Scattorin (il dottor McNamara in “Nip/Tuck”) come esemplare voce principale.
L'interfaccia è molto semplice, con puntatore intelligente e inventario a tutto schermo richiamabile col tasto destro: come già accaduto in “The Dig”, una lente contenuta nella stessa schermata ci permetterà di esaminare gli oggetti che porteremo con noi. Sarà possibile, naturalmente, anche combinarli fra loro.
Ci sarà molto da leggere e parecchio da ricostruire, e sarà necessario setacciare accuratamente lo schermo in cerca di particolari utili. Se pensate però che l'esplorazione sia noiosa, vi sbagliate: “Scratches” riesce a tener viva l'attenzione fino al finale (che, anche se inquietante, potrebbe deludere qualcuno), e in un paio di punti avremo dei sussulti di terrore molto ben piazzati, nonostante la consapevolezza che nell'avventura non ci sia modo di 'morire'. Gli enigmi non saranno semplicissimi ma neanche impossibili, con una buona curva di difficoltà (a dire il vero, però, quelli della cassetta e del cadavere in giardino sono un po' criptici): restano di buon numero nonostante la longevità non eccelsa. E' anche presente un help in linea che darà suggerimenti rari e mai troppo chiari sulle nelle sezioni chiave: complessivamente mi è sembrato più discreto (l'aiuto è pilotato e non c'è modo di farsi svelare l'intero puzzle) - anche se meno utile - rispetto a quello visto nel contemporaneo “Keepsake - Il Mistero di Dragonvale”.
Veri e propri difetti non ce ne sono in “Scratches - Graffi Mortali”: il gioco scorre via bene anche se non lascia particolarmente il segno. Purtroppo è il destino dei prodotti di questo stampo, che non fanno gridare al miracolo per nessun aspetto ma si lasciano portare a termine volentieri. 3 su 5.
by Gnupick
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Non a caso è uno dei miei giochi horror(AG)preferiti.