Oro e Gloria - La Strada per El Dorado
Basato sul film d'animazione della DreamWorks, “La Strada per El Dorado” (anno 2000) è un tie-in dietro cui si celano nientemeno che le menti dei Revolution Software, famosi per la saga di “Broken Sword”.
La storia narra di come due simpatici ladri, Tullio e Miguel (i nostri alter ego), si trovano fortunosamente fra le mani la mappa della leggendaria città di El Dorado. Inutile dire che, affascinati dalle ricchezze, partiranno alla volta della città mitica, cercando nel frattempo di sgominare il malvagio Cortez.
Tullio sarà la 'mente' del duo, e avrà alcune curiose abilità come la grande agilità, mentre Miguel si lancerà in divertenti osservazioni e farà spesso affidamento alla sua forza fisica.
La sceneggiatura, costretta ad adattarsi al film, è piena zeppa di forzatissimi 'salti' narrativi, coperti in parte da sequenze tratte direttamente dal lungometraggio. La sensazione che la trasposizione è stata un po' obbligata, comunque, è sempre molto forte, soprattutto nella seconda parte dell'avventura.
Purtroppo il prodotto risente di due grossi difetti: la scarsa longevità e il controllo difficoltoso.
La brevità dell'avventura è da imputare alla semplicità degli enigmi, aiutati anche da pochissimi hot spots e dalla scarsezza di oggetti da raccogliere e usare (non supereranno i cinque slot nell'inventario). Enigmi semplici ma abbastanza divertenti, che non rinunciano ad alcune sequenze arcade realizzate in modo un po' grossolano, e a puzzle da risolvere in 'tandem' (con l'ausilio, cioè, di entrambi i protagonisti).
Il sistema di controllo via tastiera, che sembra derivare da “Grim Fandango” e dal contemporaneo “Fuga da Monkey Island” (sicuramente meglio riuscito), è ai limiti del disastroso, pieno di imprecisioni e di bug (erede dell'altrettanto fallimentare controllo di “A Sangue Freddo”, action-adventure dei Revolution edito nello stesso periodo). L'interfaccia è ridotta al minimo: un tasto richiama l'inventario, e un altro ordina di azionare-prendere gli oggetti o parlare con gli individui che si illuminano quando passiamo vicino ad essi. Il personaggio è controllato dai tasti direzionali.
Sia per la varietà degli enigmi, fra l'arcade e l'avventuroso, che per il sistema di controllo interamente via keyboard, “La Strada per El Dorado” sembra quasi una malriuscita prova tecnica del futuro “Broken Sword III - Il Sonno del Drago”.
Graficamente, il gioco presenta poligoni in 3D molto poveri e animazioni mediocri. D'altro canto gli sfondi e le cutscenes risultano invece ben realizzati.
Risollevano un po' le sorti l'ottimo doppiaggio, con le voci originali (italiane) dei protagonisti (Alessandro Gassman e Gianmarco Tognazzi) e la simpatia generale dei personaggi. Infatti, “La Strada per El Dorado” può vantare dialoghi divertenti (mai interattivi, comunque), piacevoli botta e risposta, e situazioni buffe, grazie soprattutto al talento narrativo - già riconosciuto - dei programmatori. In verità, questa caratteristica fa dimenticare, in parte, i grossi limiti del gioco, almeno fino a quando non cominceranno a presentarsi di continuo i cosiddetti, frustranti, 'enigmi' arcade.
“Oro e Gloria - La Strada per El Dorado” si termina in uno o due giorni senza nessuno scoglio rilevante. Con puzzle autosolventi e un'interfaccia immediata, il gioco è chiaramente diretto ai più giovani o, perlomeno, a chi ha ammirato il simpatico film della casa di Spielberg. Peccato per i limiti tecnici. 3 su 5 stentato.
by Gnupick
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