Nightlong - Union City Conspiracy
“Nightlong - Union City Conspiracy” è un'avventura grafica punta&clicca in terza persona (anno 1997) della casa italiana Trecision, la stessa del futuro (e discutibile) “The Watchmaker”.
Il gioco inizia con un filmato (al quale ne seguiranno molti altri, e tutti di ottima fattura) in cui viene presentato il nostro alter-ego, un certo Joshua Reev, incaricato da un suo vecchio amico di nome Hugh Martens - col quale ha un debito di vita - di rintracciare un poliziotto infiltrato in una pericolosa banda di terroristi. Il nostro accetta senza esitazione e comincia le indagini in una città tutta luci e inquinamento, perennemente dark e dove animali come cani e gatti sono introvabili. Deja vu? Ebbene sì, il gioco si rifà senza dubbio alle atmosfere Scottiane di “Blade Runner” e a quelle cyberpunk in generale.
La grafica è davvero buona: i già citati filmati sono realizzati ottimamente e le animazioni del personaggio - moltissime - sono fluide e precise, alcune delle quali 'inutili' ai fini dello sviluppo della trama ma che aggiungono realismo. I 'punti caldi' sono molti e tutti commentati dal personaggio, il che fa aumentare la credibilità di una locazione. Le voci, in inglese (i testi sono tradotti in modo non troppo fedele in italiano, comunque) sono buone: il nostro eroe ha una voce da vero duro, e non disdegna toni aggressivi, se deve. L'interfaccia è semplice: abbiamo un inventario in basso allo schermo (in cui si possono anche combinare gli oggetti) e con i due tasti del mouse è possibile fare tutto il resto.
La prima parte del gioco è senza dubbio intrigante e d'atmosfera... purtroppo, però, come accadrà ancora in “The Watchmaker”, i programmatori non riescono a gestire con successo la narrazione: la trama dopo poco risulta incomprensibile, lo sviluppo della storia è spiegato per lo più tramite dialoghi interminabili e poco interessanti o da riflessioni del protagonista, e i colpi di scena sono tutto sommato giocati male. Tutto questo non aiuta di certo l'immedesimazione: spesso ci troveremo a risolvere enigmi classici senza sapere il perché, senza capirne l'obbiettivo. I puzzle sono spesso un altro punto a sfavore del gioco, poiché il gioco fornisce ben pochi (e spesso, fuorvianti) indizi sul come risolverli, e allora vale l'orrida regola dell'usare tutto con tutto. L'umorismo è praticamente assente, se escludiamo alcuni commenti sarcastici di Josh, e questo non aiuta a rendere l'avventura più appetibile, aggiungendo anche il fatto che che la trama è troppo 'seriosa' e poco coinvolgente.
La lunghezza non è affatto eccessiva, complice anche la relativa pochezza delle zone esplorabili (prima o poi andremo avanti a tentativi, insomma)... magari avrebbero dovuto sacrificare qualche filmato per aumentare l'esperienza di gioco.
Riguardo il sonoro c'è poco da dire: buoni gli effetti ma anonime le musiche sintetizzate.
Per la sforzo dato all'aspetto grafico, alla facilità dell'interfaccia, e ad una trama tutto sommato complessa (anche se spiegata male), per me merita comunque la sufficienza: 3 su 5.
by Gnupick
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