Mystery of the Druids
Una buona miscela di realtà storica e fantasia è da sempre un'ottima attrattiva per una storia di avventura. Il rischio di scadere nel ridicolo è, però, molto grande.
Non è, per fortuna, il caso di “Mystery of the Druids”, avventura grafica della tedesca House of Tales del 2001, distribuita da CDV.
Osservando le etichette dei cd, si comprende da subito la vena fantasy del titolo: il secondo cd ha il sottotitolo 'The Present', mentre il terzo è 'The Past'. Facile intuire quindi che in qualche modo vedremo differenti epoche storiche. Il come ci si arriverà, però, sarà svelato a poco a poco dall'ottima trama del gioco.
Impersoniamo un disordinato e cinico detective di Scotland Yard di nome Brent Halligan. Impermeabile marrone, vita sregolata e sempre ripreso dal capitano per scarsa condotta: un classico anti eroe. Il suo nuovo caso, 'patata bollente' passata nelle sue mani a causa di un suo belloccio quanto incapace collega, riguarda il ritrovamento di scheletri in alcune zone di Londra.
Con l'aiuto di un esperto di storia, il professor Blake, e di una giovane antropologa, Melanie Turner (che controlleremo in qualche occasione), Brent scoprirà ben presto che dietro gli omicidi si nasconde una setta che in qualche modo si ricollega all'antico culto dei druidi, spariti dal mondo circa 1000 anni fa. Da lì a poco avrà a che fare con un viscido aristocratico di nome Lord Sinclair, capo della setta dei neo-druidi: suo scopo è quello di completare un misterioso rituale interrotto proprio 1000 anni addietro, grazie al quale renderebbe l'umanità sua schiava. Dotato di poteri particolari e all'apparenza inarrestabile, l'unica speranza di fermare Sinclair potrebbe essere farlo ancor prima della sua nascita, nel periodo in cui tutto ha avuto origine…
Il gruppo unisce le forze per salvare il mondo. In questa immagine è possibile constatare la bassa qualità dei poligoni.
Non sarà il plot più originale del mondo, ma la trama, il ritmo e l'atmosfera sopperiscono elegantemente alla mancanza di una trama del tutto inedita.
Un buon lavoro lo fanno anche i personaggi, tutti con un certo background e una buona caratterizzazione (perlomeno accennata), aiutati anche dai numerosi - e ben scritti - dialoghi.
La coppia Brent-Melanie, fra i quali l'attrazione reciproca è naturalmente prevedibile, ricorda in parte i vecchi Gabriel-Grace di “Gabriel Knight” (l'uno pratico e istintivo, l'altra riflessiva e ossessionata dalle ricerche) anche se, in fondo, non interagiscono molto fra loro.
Ciò che rende appassionante la trama è il modo in cui viene raccontata, con un ottimo ritmo e buona varietà, che snocciola a poco a poco misteri e risoluzioni nei giusti tempi.
Questo, almeno, vale per la prima parte ambientata nel presente. La seconda metà del gioco, invece, soffre di una decisa flessione verso il basso della qualità della sceneggiatura, che resta perlopiù statica e avara di cambiamenti, con lunghi e complessi enigmi, parecchie locazioni inutili e semi-vuote e situazioni monotone.
In ogni caso, si tratta comunque di una narrazione al di sopra della media, che a tratti ricorda le atmosfere mistiche di “Broken Sword - Il Segreto dei Templari”, con il quale condivide una certa accuratezza storica (comunque maggiore nel primo capitolo di George Stobbart).
Lord Sinclair con il gorilla al seguito in una cutscene. Un gran brutto ceffo. Notare le imprecisioni grafiche del video.
Purtroppo, non tutto è così curato. A cominciare dall'interfaccia: comoda ma non troppo precisa, è dotata di un cursore intelligente che non riesce a suggerire a dovere l'azione da intraprendere (non c'è modo di capire - dal suo disegno - quando si esamina, si usa o si raccoglie), e che in qualche occasione neanche segnala un oggetto fondamentale, rendendo ancora più arduo il già noioso e complesso pixel hunting.
A confermare l'aspetto tecnico un po' carente, abbiamo vari bug che appariranno quasi in modo random lungo tutta l'avventura (in particolare c'è un inevitabile ritorno al desktop durante una chiacchierata col professor Blake: per superarlo si dovranno disabilitare i sottotitoli).
Riguardo la grafica, abbiamo di fronte un 'finto 3D' (ovvero personaggi poligonali su sfondi tridimensionali prerenderizzati) non particolarmente attraente e spesso un po' spoglio, con diversi glitch grafici. Poche le animazioni, anche se i numerosi filmati in Full Motion Video provvedono a colmare questa piccola lacuna: ben 'girati', anche se comunque poco attraenti dal punto di vista visivo.
Il titolo consente di utilizzare l'accelerazione 3D delle schede grafiche per sfumare i poligoni e migliorare la resa generale: purtroppo, sembra che la suddetta opzione abbia dei grossi problemi con le schede video più recenti. Non resta che affidarsi alla grafica non accelerata.
Il sonoro è composto da un buon doppiaggio ma da musichette di commento piuttosto ripetitive.
Il gioco è venduto interamente in inglese, ma grazie alla buona patch di traduzione degli IAGTG (lavoro egregio, anche se è presente qualche lieve imprecisione), reperibile qui, è possibile comprendere completamente i lunghi dialoghi.
La qualità degli enigmi si allinea alla bontà altalenante della sceneggiatura: a fronte di una prima parte molto stimolante e divertente, si hanno vari momenti di noia e di frustrazione durante la seconda. Gli enigmi più criptici e ostici sono quasi tutti concentrati qui, resi ancor meno eccitanti a causa della forte sensazione di dilatazione degli eventi che ci costringerà a girovagare in cerca di suggerimenti. Come già detto, diverse sono le locazioni inutili e i casi di pixel hunting, ma il momento peggiore arriva senz'altro con il terribile labirinto: gli indizi su quale strada prendere sono quasi nulli e il percorso è piuttosto lungo, e si è costretti a fare decine di tentativi solo per capirne il senso.
E' davvero un peccato, in definitiva, che questa seconda parte sia molto meno ispirata rispetto ad una decisamente notevole prima metà: l'avventura ha un'ottima longevità, e forse sarebbe bastato dimezzare la sezione ambientata nel passato per non far perdere colpi agli enigmi e alla trama stessa, migliorando notevolmente la fluidità generale.
Infine, una nota sulla gestione del dialoghi: spesso fondamentali per il proseguo del gioco, sono strutturalmente mal realizzati, con frasi ripetute all'infinito e ramificazioni che dovremo setacciare accuratamente più volte solo per beccare l'indispensabile 'domanda' da porre all'interlocutore che ci può essere sfuggita nel precedente dialogo.
I difetti, soprattutto quelli tecnici e relativi alla programmazione, sono presenti e sono anche di discreto numero, ma al termine di “Mystery of the Druids” ci si rende conto che l'esperienza globale non viene poi così intaccata, e che la House of Tales ha saputo confezionare un titolo che si regge molto bene grazie alla sceneggiatura e a molti pregevoli enigmi, e che lascia un buon ricordo. Migliore di tanti altri. Voto: 3 su 5.
La citazione:
(Brent prova coraggiosamente a flirtare con Melanie)
Brent: “Posso farti una domanda personale?
Melanie: “Dipende da quanto è personale, Brent”
Brent: “Cosa hai pensato di me la prima volta che sono venuto da te al museo?”
Melanie: “Cosa ho pensato? Brent, devo proprio dirtelo?”
Brent: “Certo che no. Ma mi piacerebbe saperlo”
Melanie: “Te lo dirò, solo se prometterai di non arrabbiarti con me”
Brent: “Oh, Dio, la pensavi così male?”
Melanie: “Allora, promesso?”
Brent: “Ok, promesso”
Melanie: “Ho pensato: questo tipo con la barba da fare indossa una giacca completamente fuori moda”
Brent: “Cosa? E' questo che hai pensato?”
Melanie: “Sì”
Brent: “Ed è tutto quello che hai pensato?”
Melanie: “Fai un sacco di domande, Brent. Penso che basti come inizio”
 
Nota: Più degli enigmi, la vera sfida di “Mystery of the Druids” sarà farlo girare degnamente sui PC di oggi. Grossi problemi di grafica (incompatibilità con le attuali schede video) e parecchi bug potrebbero irritare parecchio e si avrà presto la tentazione di gettare la spugna. La soluzione è quella di scendere a compromessi (io ho attenuato i problemi - con una ATI x800 - settando la grafica a 'higest quality' escludendo quindi l'hardware della scheda video, e disabilitando la spunta 'abilita combinazione scrittura' in 'risoluzione problemi' nelle proprietà dello schermo di Windows) oppure partizionare il disco e munirsi di Windows 98 (niente da fare, neanche VMware-Server aiuterà).
Consiglio comunque di dare uno sguardo al forum ufficiale, in cui si discute dei problemi più comuni.
Tutto ciò vale per la versione originale di importazione su 3 CD (il gioco non è mai stato edito in Italia). La House of Tales ha però distribuito una versione 'special edition' su dvd (a prezzo budget, sempre di importazione) che dovrebbe - si spera - risolvere i problemi di compatibilità delle schede grafiche e di Windows XP.
Ripeto ancora l'indirizzo in cui è possibile scaricare la patch di traduzione.
by Gnupick
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