Indiana Jones e La Tomba dell'Imperatore
Questa avventura del professor Jones è ancora un action, come il precedente “Indiana Jones e la Macchina Infernale”: il concept di questi due giochi (salti millimetrici, sparatorie frequenti, enigmi poco impegnativi etc), che deve molto alla famosa saga di “Tomb Raider”, cerca a modo suo di prendere le distanze dal modello ispiratore proponendo situazioni di gioco più varie, locazioni ampie e non labirintiche, salti meno precisi e quindi meno prevedibili e, naturalmente, l'indiscusso carisma di Indiana Jones (non me ne voglia la bella Lara, ma siamo proprio su due mondi diversi), aiutato da situazioni che ricordano molto alcune sequenze cinematografiche.
“Indiana Jones e La Tomba dell'Imperatore” (The Collective per conto della LucasArts, anno 2003) si focalizza ancora sul versante action: i combattimenti corpo a corpo, essendo molto più frequenti degli scontri a fuoco, sono curati ottimamente, con una grande varietà di 'mosse' facilmente eseguibili, risultando divertenti e molto spettacolari. I pochi enigmi presenti, per contro, sono ancora più banali del predecessore e a causa della linearità di gioco ci sembrerà di percorrere sempre 'strade obbligate', con un debolissimo senso di libertà.
La trama è, se possibile, ancora più semplice de “La Macchina Infernale” (siamo ben lontani dai livelli dell'avventura “Indiana Jones and the Fate of Atlantis”, insomma), e si colloca temporalmente qualche mese prima del film “Il Tempio Maledetto” (che, dovreste sapere, è un prequel agli altri due capitoli della saga). Niente russi, quindi, ma sani e odiosi nazisti. Indy questa volta dovrà occuparsi del recupero di una preziosa reliquia cinese divisa in tre parti distinte per conto di un pericoloso doppiogiochista orientale, con l'aiuto (ben poco utile, a dire il vero) dell'agente segreto Mei Ling, che rappresenta naturalmente l'Indy girl di turno. Ovviamente anche i nazisti sono sulle tracce del manufatto…
Trama prevedibile? Assolutamente sì, che ci aspettavamo (purtroppo…)?
Un comodo tutorial (un grande livello) ci immergerà ben presto nell'atmosfera del gioco, e ci farà impratichire con i semplici comandi. Finita questa sezione si farà sul serio, e non ci sarà tempo per contemplare i bei panorami di Praga o Istanbul. Sì, perché, come da tradizione, il dr Jones viaggerà spesso e in diverse parti del mondo, favorendo la varietà di gioco e di situazioni.
Questo nuovo "Indy" è gradevole, ma non è assolutamente una rivelazione: la grande (e molto frustrante) pecca è l'impossibilità di poter salvare dove e quando si vuole (e per questo dobbiamo ancora una volta ringraziare le console), e la cosa ci costringerà a ripetere una lunghissima sequenza per intero a causa anche del più banale errore.
Ci consoleremo, però, quando Indy sparerà da un veicolo o con una mitragliatrice piazzata sul tetto di una funivia, oppure quando penzolerà su un lampadario tedesco con la sua frusta, o quando dovrà sgominare una coppia di pericolosissime gemelle cinesi esperte di arti marziali…
I programmatori, infatti, si sono sforzati per rendere il gioco il meno statico possibile e questo, considerando il genere pericolosamente action, è tutto sommato un bene. Gli ultimi livelli, comunque, sono poco coinvolgenti, senza però arrivare ai colpi di sonno che provocava l'ultima inverosimile sezione de “La Macchina Infernale”.
L'audio è buono: pur non avendo il talento del Gammino nazionale (che doppiava il gioco precedente), la voce di Indy è abbastanza somigliante e simpatica, e accettabili sono le altre. Ma il vero punto di forza dell'audio sono le musiche: Clint Bajakian, avvantaggiato dall'uso di una vera orchestra, ha creato degli ottimi medley delle vecchie musiche dell'immortale John Williams, divertendosi a creare nuovi e accattivanti temi qua e là, che andranno a miscelarsi perfettamente al gioco secondo ciò che faremo, ricordando decisamente il compianto iMUSE.
La grafica girava ottimamente sul mio AMD 1600 con GeForce 4, e i caricamenti, purtroppo frequenti, non erano molto lunghi. Suggestive le sequenze di intermezzo, anche se nello stesso periodo si era visto molto di meglio (“Mafia”, ad esempio).
E' possibile appiattarsi sui muri, ma la facoltà è piuttosto inutile. Notare il look di Indy: cambierà secondo le occasioni.
“Indiana Jones e La Tomba dell'Imperatore” si lascia giocare, merito soprattutto dei bei combattimenti corpo a corpo e della simpatia di Indy e del suo background (innumerevoli le citazioni… incontrerete anche una vecchia e fugace conoscenza del secondo film) e si tratta anche di un gioco abbastanza lungo, ma in definitiva non offre niente di nuovo né di particolarmente avvincente da giustificare questa ennesima e 'consoliana' scelta della Lucas: 3 su 5.
by Gnupick
Commenti (6)
Peraltro La Macchina Infernale mi è anche piaciuto...
Cosa ne pensi di Indy IV????
Indy 4... intendi il film, vero? Diciamo che per ora mi astengo dal dare giudizi (però se cerchi bene sulla Rete qualcosa trovi, eheh), ma non per un inutile e non richiesto effetto suspense (gh), ma perchè è un film che attendevo da tempo e credo che ci sia molto da dire... quindi un giorno spero di poterlo fare nelle pagine di questo sito (sezione "Nonsologiochi")... magari quando esce il dvd... :)
E' vero ho trovato abbastanza cose sulla rete e ammetto che il mio giudizio è molto più negativo (ma non mi pare il caso di parlarne qui, altrimenti scriverei qualcosa di lunghissimo, se vuoi ho scritto qualche riga sul forun di Lucasdelirium in una discussione su Indy4 che avevo aperto)...per caso tu (qualche buon annetto fa) non scrivevi anche per IndyJones.it?? Lo Gnupick's Corner!!!
Passerò sicuramente su Lucasdelirium e leggerò il thread :).
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