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Dylan Dog Attraverso lo Specchio


L'italianissima Simulmondo di Francesco Carlà, durante la prima metà degli anni '90, iniziò un trend che sarebbe durato a lungo: un esperimento commerciale che coinvolgeva delle trasposizioni videoludiche di fumetti di successo (Tex, Diabolik, Dylan Dog, Uomo Ragno) con uscite mensili. Un meccanismo che - paradossalmente - sembra destinato a tornare molto in auge proprio nel futuro prossimo (e a livello mondiale).
Le vendite erano assicurate dal carisma del background e dall'impostazione da casual gamer che avrebbe potuto accontentare i più. Prima di passare alle uscite periodiche, però, la Simulmondo creò alcuni titoli stand-alone per tastare il terreno. Due di questi erano basati sul famoso 'Indagatore dell'Incubo': “Gli Uccisori” e, ovviamente, “Attraverso lo Specchio”. Sebbene il primo avesse pesanti contaminazioni platform/arcade (“Prince of Persia” style, ma infinitamente più rozze), il secondo era una classica avventura grafica in soggettiva.

“Dylan Dog Attraverso lo Specchio”, uscito nel 1992 e composto da due mini episodi (il secondo, però, è brevissimo), sembra basarsi apparentemente sugli albi dyalandoghiani “Attraverso lo Specchio” e “Quando la Città Dorme”. In realtà sia il titolo che l'ispirazione si rivela presto solo uno specchietto per le allodole o per i fan irriducibili dell'old boy: la trama non solo ha ben poco da spartire con i fumetti 'presi in prestito', ma in verità si fatica anche a respirare un'atmosfera 'sclaviana'. In effetti, il buon Tiziano (o qualsiasi altro sceneggiatore legato a DYD) non è stato affatto coinvolto nel progetto, come invece sarebbe capitato in Dylan Dog Horror Luna Park. E, purtroppo, si sente.



Groucho sarà più pedante del solito: qualcuno ringrazi l'inventore dello skip dei dialoghi! In questa immagine è anche possibile vedere l'ostica interfaccia, in basso.

Il plot prende piede nel modo più classico: l'eminente professor Foulkes viene ucciso in circostanze misteriose e dell'omicidio viene incolpata Sarah, parente del defunto, che non esita a bussare (anzi, ad urlare) alla porta di Craven Road 7. Dylan non si lascerà sfuggire lo strano caso (e la ragazza, ovviamente attraente e liberissima) e farà affidamento alle risorse dell'amico alla polizia Bloch, dello strambo Lord Wells e del sidekick Groucho per risolvere l'inghippo. E, naturalmente, si rivolgerà al suo immancabile 'quinto senso e mezzo'.
Dietro tutta la storia sembra esserci addirittura il libro dei morti, il Necronomicon, usato per evocare il ritorno di Cthulhu, uno dei 'Grandi Antichi' di lovecraftiana memoria.

L'approccio alla trama e ai personaggi è fin troppo classico: i fan non faticheranno a riconoscere interi dialoghi presi di peso dagli albi a fumetti, e frasi già sentite e risentite (sì, anche le 'grouchate', numerosissime). Nonostante l'approccio 'rassicurante' e la sovrabbondanza di clichè, l'elemento Lovecraft non ha esattamente un pieno sapore dylandoghiano, e non è un caso se nei fumetti difficilmente ci si imbatte in qualcosa di simile se non solo con riferimenti o poco più. La storia procede senza momenti memorabili e culmina in un finale affrettato e involontariamente comico, con tanto di supercattivo (mai visto prima) che racconta il suo lungo piano diabolico ad un annoiatissimo Dylan.



Lo riconosco, è il dottor Hicks della Zona del Crepuscolo! Ah, no, è solo il professor Foulkes. Due sono i casi: o è vero ciò che si dice dei sosia nel mondo, oppure alla Simulmondo hanno replicato pari pari dal fumetto la grafica del dottore.

Abbiamo la visuale in prima persona ma vedremo Dylan durante i frequenti dialoghi (non pilotabili). Per il resto, il numero di animazioni è veramente esiguo anche se i disegni (spesso replicati dal fumetto) e i fondali non sono malaccio. L'interfaccia è - onestamente - terribile: occuperà la parte bassa dello schermo e con essa sarà possibile fare quasi tutto: purtroppo il suo utilizzo è atipico quanto macchinoso, e ci costringerà a schizofrenici click del mouse per tentare anche solo di utilizzare un oggetto dell'inventario. Inoltre, dopo poco, l'interfaccia si riempirà di icone dei personaggi e di oggetti e dovremo scrollare parecchio per poter fare anche l'azione più semplice. Aggiungo anche che le icone dei personaggi sono indispensabili poiché senza di esse non potremo mostrare gli oggetti: il tutto infatti si esegue in quel rettangolino e non nell'ambiente di gioco. La sezione grande servirà solo per esaminare lo scenario e, raramente, ad usarlo: complesso anche questo, poiché il cursore è a dir poco criptico e ci metteremo un bel po' solo per capirne il corretto funzionamento.
Il sonoro è composto esclusivamente da musiche campionate midi nel puro stile Simulmondo: di contorno e dimenticabili.

L'aspetto vagamente interessante è dato da una sorta di componente 'tempo' che in realtà si riduce a un ulteriore elemento di frustrazione: dovremo stare attenti a seguire la giusta cronologia degli eventi altrimenti ci sarà il game over.

Gli enigmi sono anch'essi banalotti, con Dylan che andrà in giro a mostrare oggetti in giro e poco altro (rarissimamente agirà sullo scenario). Almeno però non ci sono scogli particolari e l'avventura scorre via senza traumi (a patto di riuscire a districarsi con l'interfaccia!). E' anche presente un'antipatica sequenza arcade alla fine del primo episodio, semplicissima e mal realizzata.



Cosa non si fa per 50 sterline al giorno più le spese...

“Dylan Dog Attraverso lo Specchio” è un palese tentativo di sfruttare l'ottima fonte ispiratrice per ottenere il massimo guadagno con uno sforzo minimo. L'avventura avrebbe dovuto essere più lunga e meno ripetitiva nei dialoghi; più curata nella sceneggiatura e nella grafica e meno ostica per l'interfaccia; più appetibile sul fronte audio e meno citazionista.
Si tratta di un prodotto 'furbo' capitato al momento giusto, ma probabilmente ad un fan dell'ex alcolista in giacca nera a camicia rossa piacerà ancora meno rispetto al casual gamer. Inutile dire che gli appassionati di avventure grafiche difficilmente lo troveranno appetitoso. 2 su 5.

La citazione:
Dylan: Su col morale, vecchio: ora c'è qui Dylan Dog.
Bloch: Allora posso mettermi l'animo in pace per la pensione.
Dylan: Certo che ultimamente sei proprio a corto di ironia.
Bloch: Non rido dal '53, ragazzo.

 

Nota: Il gioco gira senza problemi perfino su XP. Per godere di filtri grafici, è comunque sempre preferibile la soluzione DosBox, ma ricordatevi di far partire il file newmidil.exe prima dell'esecutivo principale (main.exe) per poter 'godere' anche del sonoro. Con D-Fend è preferibile far partire un file .bat (creato precednetemente da voi - basta immettere il file da avviare in un txt e poi rinominare in bat) in cui sono contenuti i nomi dei due file. Grazie a 2M23 per le dritte.

by Gnupick






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