Dracula - La Risurrezione
Diciamolo subito: “Dracula - La Risurrezione” (France Telecom 2000, distribuzione Microids) non è male come avventura. Mi ha preso abbastanza, soprattutto grazie alle ottime sequenze animate d'intermezzo, davvero ben realizzate registicamente e dalle pregevoli animazioni (e una buona colonna sonora). L'idea è quella di riprendere i protagonisti del libro e narrare le avventure successive: impersoniamo infatti Jonathan Harker qualche tempo dopo aver ucciso il Conte Dracula. Le ultime sequenze del libro sono descritte durante la bella presentazione animata del gioco: il Conte è stato ucciso, e la moglie di John, Mina, è stata morsa al collo dal suo demoniaco spasimante.
Il gioco inizia quando veniamo a sapere che un Dracula redivivo ha attirato a sé la giovane Mina, e così John decide di andare in Transilvania a salvarla. Scopo del Conte è recuperare l'anello del drago di San Giorgio, che si trova in un cimitero per lui inaccessibile. Per impossessarsene, usa John come una pedina, lasciando che lo prenda per lui per poi sottrarglielo e ucciderlo (nel suo castello/trappola rumeno). Fino a qui niente di particolarmente banale: l'intreccio però è francamente stupido, Dracula perde molto fascino con i suoi dialoghi superficiali, il protagonista sembra il solito impavido eroe e i personaggi che incontreremo per proseguire nel gioco sono davvero fini a se stessi.
La grafica tutto sommato è gradevole, seppur statica, e fa uso di particolari attenzioni ai dettagli (che rispecchiano il periodo storico di inizio 20esimo secolo in cui è ambientata la vicenda), ma sono le sequenze d'intermezzo non giocabili che fanno la parte del leone: i primi piani improvvisi dei personaggi rivelano la cura con la quale sono stati disegnati e le continue animazioni sono una gioia per gli occhi. Il gioco però è di una facilità disarmante: quasi sempre, dopo aver preso un oggetto, lo usiamo una o al massimo due locazioni più in là. Il tutto è facilitato ulteriormente dall'interfaccia, che ci fa intuire facilmente cosa usare e cosa no. La visuale è in soggettiva e, mancando le animazioni fra un 'passo e l'altro' perdiamo spesso l'orientamento e quindi risulta davvero snervante trovarsi alle spalle un oggetto che un secondo prima era di fronte a noi. Inoltre, “Dracula” è davvero breve: il gioco finisce molto presto con sole tre grandi (ma neanche tanto) locations (la locanda, la miniera e il castello) senza neanche incontrare il Conte, astuto manipolatore - ma non troppo, dato che aveva previsto tutto meno un'evasione peraltro piuttosto semplice.
Jonathan però si/ci promette che, tornato a Londra con la moglie Mina, affronterà il Conte per l'ultima volta, per mettere la parola fine alle sue malvagità. La voglia di giocare al seguito c'è... si può dire quindi che l'avventura sia in effetti riuscita.
Tirando le somme, i principali difetti di “Dracula - La Risurrezione” sono la brevità, la terribile facilità per terminarlo e la sceneggiatura poco avvincente. Aggiungo anche che verso la fine il ritmo cresce molto, permettendoci di risolvere gli enigmi praticamente ad occhi chiusi, attivando qua e là improbabili (perché tutti meccanici, e non si comprende su quale energia facciano affidamento) passaggi segreti e punti nascosti. Resta però un gioco abbastanza divertente dalla grande atmosfera: forse non sfrutta tutte le sue potenzialità, ma si lascia giocare fino al termine senza noia. Merita la sufficienza: 3 su 5.
La citazione:
Jonathan: "Non posso più rimandare lo scontro"
 
Nota: Su Windows Xp è possibile incappare in errori di audio. Provate a disabilitare l'accelerazione audio dal pannello di controllo.
by Gnupick
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