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C.S.I. III - Crime Scene Investigation - Omicidio in 3 Dimensioni


Terzo episodio della serie (quarto, se consideriamo lo spin off di Miami) “C.S.I. III - Crime Scene Investigation - Omicidio in 3 Dimensioni” (anno 2006, in originale “3 Dimensions of Murder”) porta la firma della neonata Telltale Games (composta da molti ex membri della LucasArts dei tempi andati), prendendo il posto della 369 Interactive, autrice dei precedenti capitoli.
Ancora una volta impersoneremo una giovane recluta del reparto scientifico della polizia di Las Vegas e, a fianco di Grissom e soci, saremo chiamati a risolvere cinque casi intricati attraverso l'oscura città del vizio.
Questa volta, per fortuna, ci sono diverse novità: i nuovi programmatori hanno riportato una certa freschezza alla serie che, se si eccettua il primo episodio, era rimasta su binari prevedibili e assai monotoni.



Le schermate molto pulite e ricche di dettagli.

La prima cosa che salta all'occhio è il nuovo motore grafico, completamente in 3D, che bene si sposa con lo stile investigativo del titolo, basato soprattutto sulla ricerca minuziosa di dettagli e 'prove' da raccogliere lungo le 'scene del crimine' e altri luoghi sospetti. La visuale resta in prima persona, ma questa volta è (parzialmente) pilotata da una 'regia' che permette di focalizzarsi solo sui 'punti caldi', evitando frustrazioni inutili. Inoltre, rispetto al passato, le immagini sono molto più pulite e dettagliate. Naturalmente, è stata anche abbandonata la grafica precalcolata, rendendo di fatto le animazioni più fluide e gradevoli. Per contro, i modelli dei personaggi non sono particolarmente curati, ma se consideriamo la media generale non solo dei precedenti episodi ma anche delle avventure grafiche odierne, non c'è poi molto di cui lamentarsi.

L'interfaccia eredita quella precedente della 369, corretta e molto snellita nell'utilizzo degli strumenti di ricerca e raccolta: cliccando su un oggetto manipolabile, si aprirà una piccola finestra ad anello (Full Throttle?) che, adattandosi alla situazione, ci darà al massimo la possibilità di scegliere fra una rosa di tre strumenti. Più agilità e meno mal di testa saranno i benvenuti grazie all'utilizzo in prima persona degli attrezzi da laboratorio e da una notifica che ci avvertirà quando le prove che avremo in mano ci permetteranno di richiedere un mandato, o quando la locazione risulterà completamente perquisita. Inoltre, gli oggetti raccolti saranno liberamente ruotabili in tre dimensioni, in cerca di impronte o di altri dettagli utili. Gli aiuti disponibili, che riguardano suggerimenti della squadra e variazioni all'interfaccia, sono ben studiati con un'oculata modifica della difficoltà generale.



Un'immagine tratta dall'ottimo secondo caso. Purtroppo, i modelli poligonali non sono il massimo.

Anche il sonoro funziona più del solito, grazie a musiche integrate con più giudizio rispetto al passato. Le voci della squadra di CSI saranno quelle originali del serial, a parte quelle di Sarah e Catherine. Discreta la traduzione italiana dei testi su schermo.

In definitiva, è stata fatta una doverosa revisione su ogni aspetto del gioco.

Ciò che davvero manca, e che mancava anche agli altri capitoli, è il coinvolgimento emotivo in senso stretto: pur presentando dei casi interessanti (in particolare il secondo, in cui l'autoironia satirica nei confronti del difficile mondo dei videogiochi raggiunge il massimo) e una certa interazione fra i vari membri del gruppo, si sente fortemente l'assenza di 'anima', di un qualcosa che ci faccia affezionare alle vicende e ai personaggi. In una frase, “Omicidio in 3 Dimensioni” diverte ma non appassiona. Lo si termina con piacere, ma non lascia particolarmente il segno.



Questa volta potremo agire personalmente sui vari computer del laboratorio.

A fronte dei numerosi miglioramenti, basterebbe solo fare più attenzione non tanto alle trame (comunque ben scritte dall'autore dei romanzi di “C.S.I.”, Max Allan Collins), ma all'empatia fra giocatore e personaggi (e magari alla personalità del protagonista invisibile), per poter elevarsi dal blando rango di 'gradevole passatempo'.
In ogni caso, il deciso passo in avanti è evidente, e da questo punto in poi non si sarebbe potuto far altro che migliorare. Voto: 3 su 5. Non solo per i fan della serie.

by Gnupick






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Commenti (1)

L'Enigmista. : Io a questo episodio invece darei un 6.
So che la grafica è più pulita,è più longevo(ma neanche tanto) e più enigmi se così possiamo chiamarli.
Ma a me questo episodio è piaciuto poco dal punto di vista della trama.Gli episodi mi sono piaciuti poco e si capisce quasi subito chi andrà ammanettato.
Magari non nel 1.
Ma poi diventa naturale come fanno i produttori.Con quello che parli di meno è sicuramente l'assassino.
Ma non è il maggiordomo,tranquilli (;




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