Bone - Episode II - The Great Cow Race
A distanza di circa sei mesi dal primo episodio (datato 2005), i cugini Bone continuano la propria avventura grazie ai Telltale e al fumetto ispiratore, il “Bone” di Jeff Smith.
Fin dalla sua nascita, il gruppo capeggiato da Dan Connors ha sempre mantenuto uno stretto rapporto con gli acquirenti e gli ammiratori dei loro titoli, e con “Bone - Episode II - The Great Cow Race” si può davvero avere la certezza che ascoltano con attenzione tutti i feedback degli utenti.
Questo nuovo episodio, infatti, lima quasi tutti i difetti del precedente, e aumenta l'esperienza di gioco avvicinandosi al raddoppio delle ore necessarie a terminare l'avventura (dalle 3 alle 5 ore circa). Il tutto senza richiedere maggiori dispendi economici o di sistema, i quali infatti restano i medesimi del primo capitolo.
La storia comincia con un breve prologo con Phoney e Fone ambientato poco prima del termine del primo episodio. Phoney arriva alla taverna di Barrelhaven e apprende che da lì a poco avrà luogo la tanto attesa Corsa delle Mucche, una gara che vede sempre vincitrice la vecchia Nonna Ben: insieme al ritrovato Smiley, Phoney progetta un piano per speculare sulla gara; Fone, intanto, vede la fattoria della Nonna Ben distrutta dal precedente assalto dei Rattodonti e, insieme alla giovane Thorn, incontrano alla taverna gli altri due cugini; nel frattempo, la dolce Thorn è perseguitata dai suoi sogni infantili, che in qualche modo sembrano legati alle creature che danno la caccia al Bone 'che porta la stella', uno dei Bone.
Muovendoci con Fone dovremmo cercare di conquistare Thorn facendo colpo su di lei vincendo dei premi alla Fiera della Valle; nei panni di Phoney, che nel frattempo è costretto a lavorare per Lucius, il proprietario della taverna che ha un qualche legame con Nonna Ben (o 'Rose', per lui), dovremmo invece convincere più gente possibile - in particolar modo Lucius stesso - a puntare i soldi della corsa su una fantomatica mucca invincibile, la Mucca Misteriosa, così da appropriarsi della taverna; nelle inedite vesti di Smiley, infine, dovremmo dare vita, appunto, alla Mucca Misteriosa, procurandoci i 'pezzi' necessari a completare il costume dell'animale.
Intanto, l'oscuro Signore delle Locuste vigila sulla situazione, aspettando il momento giusto per colpire…
Come si può facilmente notare, mentre la sottotrama di “Bone” comincia decisamente a infittirsi, con l'aggiunta di nuovi dettagli e personaggi, la storia principale di questo “The Great Cow Race” risulta essere un tantino frivola, meno intrigante di quella - più diretta - di “Bone - Episode I - Out from Boneville”. Poco male, comunque, alla luce del fatto tutto il resto è stato ampliato e migliorato.
Innanzitutto, il comparto visivo è più curato: sia l'interfaccia che la grafica globale sono stati arricchiti da piccoli dettagli marginali che giovano all'aspetto generale. Il buon livello di “Out from Boneville” è, quindi, salito ancora: un 3D pulito e con poche imprecisioni di inquadratura (presenti, però, al contrario del primo episodio) all'interno del quale è un piacere gironzolare. L'audio, poi, si riconferma uno dei piatti forti, con la colonna sonora di Emerson-Johnson che riutilizza in modo oculato i vecchi temi e ne aggiunge altri, sempre ottimi. Il doppiaggio è stato sottoposto a lievi modifiche e risulta addirittura anche migliore.
I personaggi (protagonisti e non) hanno sempre maggior spazio ed è praticamente impossibile non affezionarsi alla bontà d'animo di Fone, al cinismo approfittatore di Phoney e all'ingenuità di Smiley, sempre più simili ai disneyani modelli ispiratori (Toplino, Paperone, Pippo). Ne escono a testa alta anche i personaggi secondari, in particolar modo la misteriosa Nonna Ben, la tormentata Thorn e il rude forzuto Lucius… senza dimenticare comunque le varie comparsate, sempre ben caratterizzate e non semplici pretesti per risolvere i puzzle.
Fone dovrà conquistare il cuore della bella Thorn con una poesia d'amore. Ma la sua passione per "Moby Dick" non l'aiuterà...
Ma il ritocco più incisivo viene proprio sul fronte enigmi. Dave Grossman ha, questa volta, avuto un ruolo più centrale sia nel game design che nei testi, e i risultati si vedono: ricordando il suo “Day of the Tentacle”, “The Great Cow Race” ci permetterà di interpretare i tre cugini Bone 'switchando' dall'uno all'altro a nostro piacimento. A volte, le imprese di un cugino influenzeranno gli scenari dell'altro, intrecciando quindi taluni puzzle. Un altro aspetto che ricorda “Day of the Tentacle” (nella fattispecie, il buon Bernard) è il libro di “Moby Dick” che Fone Bone si porta dietro, tediando all'inverosimile il prossimo ogni qualvolta citi un passo ad alta voce.
L'area di gioco, di conseguenza, è stata allargata e, pur non raggiungendo una difficoltà media, “Bone” ci va piuttosto vicino, stimolando l'avventuriero rodato e creando qualche problemuccio al casual gamer.
Gli enigmi restano vari e le modalità cambiano secondo il personaggio che muoveremo: mentre a Smiley gli aspettano classici enigmi di manipolazione di oggetti, Fone dovrà vedersela con alcuni sottogiochi, mentre Phoney farà spesso affidamento alla sua dialettica (i puzzle dialogati) per venire a capo dei suoi problemi.
Più 'avventurose' e interessanti le sequenze arcade, sulle quali spicca la Corsa delle Mucche, veramente ben realizzata e divertentissima, in cui il tempismo sarà fondamentale.
L'avventuriero nostalgico che rimpiange l'inconfondibile Lucas touch dovrebbe accogliere a braccia aperte “The Great Cow Race” almeno quanto le 'nuove leve', a patto di accettare la natura sperimentale del progetto (uscite ad episodi, brevità generale). E' vero, la sfida non è altissima e non arriva né vuole costringere il giocatore alle cervellotiche riflessioni di un “Black Dahlia”, ma questo, ormai è chiaro, influisce solo di striscio sull'esperienza generale, che si rivela sempre gradevole e avvincente. Una trama dal respiro più epico avrebbe potuto migliorare ulteriormente questo comunque ottimo “Bone - Episode II - The Great Cow Race”. Voto: 4 su 5.
La citazione:
(Fone Bone è di fronte alla bancarella di Tom, il venditore di miele che fa il filo alla bella Thorn)
Fone: (osserva qualche cassa ai piedi del banco) Cos'hai lì dentro? Altro miele?
Tom: “No, quelle servono giusto per darmi l'aspetto di un commerciante più fornito”
Fone: “Beh… non ha comunque molto senso…”
Tom: “Questo dimostra quanto ne capisci di affari”
 
Nota: Dall'estate del 2007, il gioco è distribuito in Europa e in Italia (con rispettivo supporto) grazie alla Xider, che ha curato l'ottima traduzione in lingua italiana (dei soli testi). La versione originale (completamente in inglese) è comunque disponibile ad un prezzo più vantaggioso presso il sito della Telltale Games, sia in forma elettronica che su supporto CD.
Grazie all'immenso Diduz e al suo Lucasdelirium per la locandina.
by Gnupick
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