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Beneath a Steel Sky


La Revolution Software, spinta dal lavoro appassionato del team dello ScummVM, ha deciso di rendere freeware (liberamente scaricabile qui) questa vecchia avventura grafica, risalente al 1994, esattamente come è accaduto, qualche mese prima, per “Lure of The Temptress”. Una bella mossa, considerato che “Beneath a Steel Sky”, una delle pietre miliari del genere, aveva non pochi problemi di compatibilità sui moderni PC soprattutto con il solito Windows XP. Problemi risolti grazie ai realizzatori dello ScummVM, famosi per lo più per aver reso giocabili tutte le avventure grafiche della Lucasarts prima maniera.


Ambientato in una città futuristica e ipertecnologica con spruzzatine cyberpunk, in cui le macchine hanno raggiunto un'intelligenza artificiale notevole e dove la libertà dell'individuo è solo un lontano ricordo, l'intero sistema è governato da Linc, un misterioso burattinaio che tira i fili in un luogo sconosciuto e inaccessibile e la cui identità non è mai stata accertata. In questo cittadina, Union City, la popolazione è divisa per classi: i cittadini meno abbienti vivono al terzo piano, composto da una fittissima rete di tubature che permettono il funzionamento degli automi e di altre macchine; lo stile di vita è più piacevole al secondo piano, in cui sono presenti anche degli appartamentini modesti per i cittadini che si occupano di lavori un po' più prestigiosi come quello di membri delle forze dell'ordine; il primo piano, infine, è il più ricco ed è riservato alla classe 'in' di Union City, come avvocati o signore dall'aria snob.
Al di fuori di questa città, ispirata chiaramente all'orwelliano “1984”, risiede un luogo chiamato 'Radura' che rifugge dalle leggi fasciste del mondo cosiddetto civile, e dove i suoi abitanti vivono un'esistenza emarginata e fuori da qualsiasi contatto con l'ambiente esterno. Interpretiamo proprio un giovane membro della Radura, Robert, che in un susseguirsi di eventi rocamboleschi spiegati nella curiosissima e molto ben riuscita presentazione (stile fumetto, con suoni digitalizzati al posto dei balloons), si ritrova all'interno di Union City, ricercato dalla polizia. Il motivo? Ignoto.
Qui, il buon Robert, disorientato in un mondo a lui sconosciuto, scoprirà agghiaccianti rivelazioni sul suo passato e apprenderà dettagli su se stesso, il tutto accompagnato dal suo fido androide Joey, un misto fra C-3PO di “Star Wars” e Arthur, la simpatica spalla di “The Journeyman Project 3 - Il Retaggio del Tempo”.



Il comodo inventario è posto in alto allo schermo, come accadrà anche in "Broken Sword - Il Segreto dei Templari".

Tutto questo sostanzioso plot era necessario per giustificare la cura riposta da Charles Cecil & soci nella creazione di un mondo fantascientifico credibile e coerente. C'è da dire, comunque, che per esigenze di trama la città è decisamente più piccola di quanto avrebbe potuto essere, ma questo rappresenta un difetto di poco conto.

La grafica, in due dimensioni e con visuale in terza persona, è gradevole, anche se non troppo dettagliata, mentre le animazioni sono ottime (per l'epoca), con tanto di - rare - espressioni facciali che avrebbero raggiunto una discreta evoluzione nel futuro "Broken Sword - Il Segreto dei Templari". L'interfaccia è comoda: tasto sinistro - esamina, tasto destro - usa/prendi/parla. L'inventario è posto in alto, non occupando più di tanto la visuale di gioco che prende quasi lo schermo intero.
Nella versione CD è presente, oltre ai sottotitoli in 4 lingue diverse, fra cui l'italiano, il buon parlato, caratterizzato anche da intonazioni divertenti che rendono al meglio i numerosi momenti umoristici del titolo. A parte però le suddette occasioni, l'atmosfera è decisamente dark e opprimente, e non manca di scene raccapriccianti come sventramenti e assassinii che, però, sono inseriti con classe e non risultano mai gratuiti. Discreti, invece, gli effetti digitalizzati e i midi che costituiscono la tutto sommato accettabile colonna sonora del gioco.
Come in “Broken Sword”, in “Beneath a Steel Sky” è possibile, saltuariamente, morire (con conseguente the end), dando quel leggero brivido in più di cui la storia ha inevitabilmente bisogno, senza però arrivare a far ripartire il gioco da un salvataggio precedente per ogni minima curiosità come in passato ci ha tanto ben insegnato (?) la Sierra.



Una visione splatter. Il droide Joey sembra molto preoccupato.

Gli enigmi sono logici e coerenti (a parte un paio di occasioni), nonché sufficientemente divertenti… forse la difficoltà è un po' bassina e ciò, unito alla modesta lunghezza complessiva del gioco e allo scarso numero di locazioni, fa di “Beneath a Steel Sky” un titolo dalla longevità traballante.
Questo difetto, comunque, non compromette l'esperienza globale che si assesta su buoni livelli, soprattutto grazie all'originalità dell'ambientazione e alla riuscitissima sceneggiatura.
La vera novità (a quel tempo) dell'avventura è data dal perfezionamento del Virtual Theatre (sistema già usato in “Lure of the Temptress”), che in sostanza permette ai personaggi secondari di avere una vita propria: passeggeranno, andranno nei loro appartamenti, lavoreranno e si riposeranno. Questo, almeno, sulla carta. In realtà il meccanismo riguarda solo 2 o 3 personaggi in tutto il gioco: talvolta ci sarà addirittura d'intralcio, nel caso in cui dovremo rintracciare qualcuno e non riusciremo a trovarlo poiché è 'in giro'. Il tanto sbandierato Virtual Theatre, insomma, è lontano anni luce dal realistico e molto efficace sistema utilizzato dalla Broderbund nel futuro e lirico “The Last Express”.



Il cyberspazio. Ne usciremo tutti interi?

“Beneath a Steel Sky” è un'avventura grafica interessante e giocabile ancora oggi, a distanza di molti anni dalla sua uscita, e che dimostra ancora una volta, come se ce ne fosse bisogno, che la passione e l'inventiva di un gruppo di bravi programmatori può ampiamente sopperire alla mancanza di milioni di poligoni in movimento che si stagliano, fieri, sullo schermo piatto di un computer dell'ultima generazione. Voto: 4 su 5.

by Gnupick






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Commenti (4)

filippo : bellissima questa avvenduta, come tutte quelle della lucas degli anni 90, bei ricordi...

www.gamevideos.it


Presidente : queste erano avventure grafiche, quelle degli anni 90. Poi sono esplosi cdrom, 3d, rendering e robaccia simile. Scaricatevi lo scummvm e tutte le adventure lucas e revolution, altro che giochi moderni.


Lotfi : ciao....credo che potresti usare i cloori 'per dita', sono cloori che si usano per disegnare-colorare direttamente con le dita....altrimenti io credo che si possono usare dei cloori a tempera qualsiasi...tipo Giotto, tu che cloori hai usato?!?!


Kailash : si ma perf2 te ricompari cosec che noi si era tutti in noprensipae qua e non dici nulla, che sembra che ce lo eravamo sognati, anche il post stesso medesimo non vedo pif9!cioe8 dico mancamento, nausea, mal di testa come stai (risposta obbligata)? cosa e8 successo (risposta facoltativa)?




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